Molti commentano la politica valdostana. Lo fanno perché siamo in un passaggio delicato: in gioco c’è la Legislatura e dunque chiunque abbia timore dell’ennesimo fallimento cerca di capire cosa capiterà. Il conto alla rovescia già partito potrebbe, senza accordi alcuni, sfociare in elezioni anticipate con un harakiri del tutto insensato, se non per chi - fuori dal Consiglio regionale - aspira legittimamente a rientrarci prima del dovuto. Qualcuno mi rimprovera di essere silente. Cosa dire, se non compartecipare al tentativo di rimettere a posto i cocci, di cui sono solo un pezzo? Ci sono momenti in cui bisogna astrarsi e guardare più avanti che al solo presente. Il rilancio della réunification mi conforta, ma è ora di vedere le carte e chiudere il cerchio senza indugi e ciò prescinde dalla contingenza e serve per non perdersi in logiche paludose. Le ambizioni personali sono uno dei motori della politica, ma sullo sfondo campeggia il bene collettivo senza il quale ogni sforzo personale sarebbe poca cosa.