In tanti mi chiedono, perché mi considerano esperto del ramo come deputato di lungo corso, cosa ne pensi della morte della Legislatura nazionale e del voto fissato al brucio contro lo sfasciume. Alcuni, che ringrazio e ne sono lusingato, mi vorrebbero pure candidato, ma non è che uno si autocandida per vedere l'effetto che fa, specie quando le situazioni sono complesse e gli equilibri degli schieramenti di difficile lettura, con un'elettorato assai distratto ed una politica che stenta dappertutto a fare sintesi. In questa situazione chi decida di esporsi fa la fine solitaria dello spaventapasseri con gli uccellini che lo sfottono depositandosi sul suo cappello. Certo la macchina parlamentare la conosco come le mie tasche così come il lavoro annesso e connesso, ma non mi pare che però sia una condizione risolutiva. E in più un'attività politica che mi interessa ce l'ho già.
Ci sarà pure un fondo di verità nella giustificazione della scelta di accelerare le elezioni, dopo il vile accoltellamento in Parlamento di Mario Draghi da parte dei "grillini" e del centrodestra. Si dice, infatti, che l'anticipo azione al 24 settembre consentirà di avere una legge Finanziaria dello Stato, evitando il disastro dell'esercizio provvisorio. Più prosaicamente le elezioni fissate così, appena possibile, giocano a favore di chi è in grado di organizzarsi in fretta e non lo è per chi con poco tempo non ce la farà. Nuovi soggetti politici o transfughi in extremis dovranno remare ed anche il riordino di collegi e circoscrizioni a causa della diminuzioni dei parlamentari causerà problemi a chi non ci ha pensato per tempo. In Valle d'Aosta poco cambia con il nostro tradizionale sistema uninominale all'inglese in un solo turno. Certo è che un deputato su quattrocento conterà di più alla Camera con la riduzione degli eletti che prima erano 630. Idem per il senatore che oggi rientrerà nei duecento e non nei precedenti 315. La situazione ai nastri di partenza mi pare fluida: si vedranno schieramenti ed anche le candidature nelle settimane a venire. Il tempo fugge in fretta ed entro il 22 agosto nella circoscrizione valdostana andranno presentati simboli con relativi candidati. Temo che saranno parecchi. Queste elezioni le ho affrontare quattro volte tanti anni fa e mi picco di conoscere ancora bene ambiente ed i suoi usi e costumi. Ed anche per questo devo dire che le elezioni settembrine risultando offensive in particolare per i cittadini elettori. Non esiste il tempo materiale per una campagna elettorale seria, sapendo in più quanto siano cambiate le cose. Tra vacanze estive e smarrimento da arrabbiature da draghicidio, cui si aggiunge lo zoccolo duro degli astensionisti impenitenti tutto si complica. I comizi ormai sono defunti e si fanno per partito preso con presenze da canina telefonica. I "social" restano armi a dopo taglio più nocive che utili. Il "porta a porta" o i volantinaggi espongono al rischio pernacchia. Le televisioni e le radio con la par condicio sono strumenti inutilizzabili. In più la propaganda politica nazionale si riverbera sulla Valle d'Aosta e ciò a detrimento delle forze autonomiste che non appaiono da nessuna parte. Questo spinge molti elettori a votare rispetto al dibattito nazionale e non concentrandosi nella scelta di chi rappresenterà i valdostani in Parlamento. Brutta storia!