Le democrazie occidentali saranno pure scalcagnate e imperfette. Ogni giorno ci sono elementi che ci fanno arrabbiare rispetto ai sincronismi istituzionali delle nostre Costituzioni che due secoli fa fecero battere il cuore ai valdostani che ci credevano (moti del 1821) e dovettero aspettare lo Statuto Albertino del 1948. Eppure il recente incontro a Pechino fra Vladimir Putin e Xi Jinping, autocrati russo e cinese, sono un campanello d'allarme, perché loro reggono due dittature liberticide. Non si racconti, per favore, di libere elezioni... Ecco perché, consci di queste minacce che evocano logiche espansionistiche del passato per esportare modelli incompatibili dei principi democratici, bisogna stare con le orecchie dritte. Questo significa anche occuparsi delle ferite e delle incongruenze delle nostre democrazie da migliorare e curare. Esiste ancora una parte di cittadini pronti a mobilitarsi nel piccolo e nel grande non per cavalcare proteste a tutti i costi, ma per mettersi ventre a terra per coltivare antichi principi di libertà che devono restare inossidabili. Le dittature restano una gabbia.