Chi suggerisce di cambiare la lupa di Romolo e Remo con il cinghiale, perché ormai è questo l'animale che si aggira per le strade di Roma, spesso con la prole, ha ragione solo a metà. In effetti, sdoganato ormai il cinghiale sfamato dal contenuto dei cassonetti, arriverà anche il lupo dentro le città. Chi pensa che quello sarà sempre e solo un problema dei montanari si sbaglia di grosso. Considerata la grande capacità riproduttiva del lupo, c'è da pensare che - in assenza di un qualunque predatore che si contrapponga - piano piano conquisteranno i loro spazi. E' possibile che siano più timidi rispetto all'arroganza del cinghiale e dei gabbiani che controllano cielo e terra in vasti territori, ma la timidezza passa e la paura dell'uomo anche. Una volta appurato che non siamo nemici pericolosi, allora tutto sarà possibile. Plaudono gli animalisti, che ovviamente ritengono che certe specie siano come monumenti intoccabili. Poi ci scapperà il morto e tutti saranno pronti a dire quanto sia brutto che questo avvenga. Viviamo questi tempi sbilenchi in cui mancano certezze e si sceglie il "non fare" per non sbagliare. La paralisi, che dovrebbe scontentare tutti, diventa l'alibi perfetto per non dispiacere a nessuno. Strano paradosso.