Vedere Donald Trump che dalla Casa Bianca ripete al suo popolo teorie complottiste, negando la sconfitta e accendendo gli animi, pensavo fosse il peggio. Ed invece assistere all'assalto di questa folla che invade Capitol Hill e viola uno dei simboli più antichi della democrazia parlamentare ha aumentato il disgusto ed anche le paure. I politici che aizzano i propri sostenitori fanno questi danni, specie quando la miscela di ignoranza e stupidità diventa incendiaria e sfugge persino di mano a certi apprendisti stregoni. Ci si ragioni anche qui in Italia: questa questione dell'odio come collante, dell'avversario che diventa nemico, dei "social" usati come clave, non è più democrazia e quindi bisogna preoccuparsi e reagire. Basta con chi strumentalizza le cose, semplifica rozzamente e volgarmente. Non si può accettare che una democrazia solida come quella americana diventi fragile per via di un Presidente buffone, che sente la terra cedergli sotto i piedi.
Sarà ora che nelle democrazie occidentali si torni a toni e comportamenti degni del Diritto e si bandiscano tutti coloro che esacerbano. Perché il passo dalla violenza verbale a quella fisica è piccolo e basta poco, come dimostra la Storia, per trasformare commedie di cui si sorrideva in tragedie che avvelenano la vita e distruggono regole comuni di democrazia. Tempi brutti, che non devono sfociare né in rimpianto per il passato né in scelte di disinteresse e disimpegno. Già la pandemia ci cambia la vita ed offre discutibili scelte sulle libertà fondamentali e non c’è bisogno di andare su strade eversive e violente.