Quel che mi ha addolorato nelle polemiche in Valle d'Aosta di questi giorni sugli spazi di adeguamento alla nostra realtà delle norme nazionali sul "covid-19" è l'accusa più stupida: «mettete l'economia davanti alla salute». Chi lo dice lo fa per sterile polemica politica. Nessuna persona di buonsenso penserebbe mai di dimenticare i rischi della pandemia, specie pensando al prezzo doloroso che stiamo pagando con una generazione di anziani che ci lasciano, spesso in una terribile solitudine. Ma non si può neppure pensare che si debbano applicare ad una Regione di montagna come la nostra e al sistema dei nostri Comuni regole imposte dal centro quando siano inadatte o inapplicabili. Non è solo una questione di salvaguardare spazi legittimi della nostra Autonomia, ma di essere razionali e ragionevoli e adoperare gli strumenti normativi e regolamentari che abbiamo a nostra disposizione.
E' un male fare questo? Esercitare le nostre prerogative cosa avrebbe di eversivo? Mi stupiscono certi libertari che si irrigidiscono su posizioni critiche, che fanno a pezzi certi loro discorsi autonomisti nel nome della difesa del Governo Conte, laddove non c'è nulla da difendere. Chissà che cosa è capitato, se non la logica anti-leghista dura e pura. Capisco il "muro contro muro" nell'ordinarietà, ma in questa fase eccezionale trovare accordi bipartisan in favore di scelte contro la pandemia confacenti alla montagna valdostana è davvero un tabù?