Non me la sento ancora in queste ore di commentare a fondo i dati ottenuti dalle liste nelle elezioni regionali valdostane di ieri e neppure di occuparmi dei candidati risultati eletti in questa Legislatura. Penso che ci sarà tempo per farlo nei momenti e nelle circostanze che si creeranno. Osservo come la situazione non sia certo facile e non sto a scavarci dentro, perché anche in questo caso le occasioni non mancheranno da qui ai prossimi giorni, quando si scoprirà quanto sia complicato il nodo da sciogliere. E quindi? Direi che mi interessa parlare di "MOUV'", piccolo Movimento politico, "vaso di coccio" (con altri vasi di coccio) in mezzo a vasi di ferro (nuovi ed arrugginiti). Sono contento del risultato, anche se, come sempre, negli esiti che premiano gli uni e non altri ci sono amarezze molto umane ed in queste ore un po' dappertutto c'è chi pensa con dispiacere di aver sbagliato o, con senso di rivalsa, ritiene di essere stato trattato male. Sono sentimenti che capisco: pure a me è capitato, anche se ho avuto più vittorie che dispiaceri, che sono poi un normale rovescio della medaglia con cui fare i conti. Ma quel che conta è altro.
Mi spiego: dietro alle elezioni - in questa circostanza - ho visto un lievito fatto di persone e di idee che spero non vada perduto. Non è sentimentalismo ma la consapevolezza che da qualche parte questo mondo autonomista dovrà ripartire e non solo per ragioni elettoralistiche o per dare una governabilità. Ma perché non si può accettare che tutto un passato di costruzione politica e culturale del nostro milieu venga buttato per piccolo cabotaggio di Tizio o Sempronio o per una politica piccina piccina che insegue i problemi, li evoca e raramente li risolve. Usando oltretutto lo strumento balzano dell'effetto annuncio che serve per dare per fatto quanto si comincia ad affrontare! Non ho alcuna autorevolezza per dirlo - per carità! - ma conosco storie, caratteri ed ho buona memoria per ricordare come certo degrado di certa politica locale irrispettosa del confronto si sia diffuso come un fuoco. Tutto è diventato difficile e si è cominciato a giocare con le persone più del dovuto ed a dare l'impressione della Politica come se fosse solo un gioco sporco e persino misero, se non - con esempi tristemente noti - disonesto. Tutto ciò ha sporcato la Valle d'Aosta ed innescato rapporti distorti ed infiltrazioni gravi, che sarebbe bene superare e sradicare, malgrado ci siano elettori che si sono affezionati a sistemi che ci hanno fragilizzati ed hanno aperto porte che sarebbero dovute restare chiuse. Ma altri elettori hanno sbattuto la porta non votando più e sgonfiando i recordman affiliati dalla paranoia delle preferenze personali come medaglie sul petto, quando invece altre cose più importanti - come l'etica personale e la lealtà verso i cittadini - venivano buttate via. A me "MOUV'" interessa e mi interessa l'insieme del mondo autonomista, inteso come un luogo di incontro, di scambio, di confronto, senza il quale tutto diventa squallidamente niente altro che un comitato elettorale o persino purtroppo un "comitato d'affari". Non parlo solo del malaffare - che è compito dei giudici perseguire - ma del sottobosco di profittatori, clientes, finti intellettuali, lecchini e leccaculi che non servono a nulla, ci trascinano nel fango e non ci fanno crescere. Esiste dunque la speranza - ingenua ed assieme velleitaria - di non perdersi con chi ci crede e di ritrovarsi con chi ha buona volontà per farne parte. Ho l'impressione che ciò valga più dei voti di cui sono grato e dei seggi che sono importanti: ma si tratta di mettere assieme esperienze e valori, idee e progetti più che le "macchine da voto" e da propaganda. Scusate lo sfogo un po' sconclusionato ma sincero.