Si incomincia a discutere su come dovrà essere impostata la campagna referendaria per il delicato referendum confermativo sulla "riforma Renzi" della Costituzione. Per altro lo stesso premier Matteo Renzi ha annunciato che a questo appuntamento con le urne si dedicherà anima e corpo da qui ad allora, dando ormai da tempo una coloritura plebiscitaria a questo appuntamento. La sostanza è un «o con me o contro di me», pieno di nervosismo. Come si è visto anche dall'invito ai magistrati a non esprimersi pubblicamente sul punto: questione francamente incredibile, pensando che il referendum, che è stato colorato di valenza politica dallo stesso Renzi, riguarda in realtà una forte riforma della Costituzione e credo che sia del tutto legittimo per qualunque cittadino esprimersi - nelle forme e nei modi più opportuni - nel quadro di un dibattito che in democrazia assume sempre un valore pubblico. Altrimenti non sarebbe la democrazia.
Mi incuriosisce, a questo proposito, come - mentre si organizzano i Comitati pro e contro - entri in campo in Valle d'Aosta il Consiglio regionale. Leggo in un comunicato, di cui propongo una parte, quella essenziale, quanto segue: "Offrire la più ampia informazione sul progetto di revisione della Costituzione italiana approvato dal Parlamento ad aprile 2016 e che sarà sottoposto a referendum confermativo nell'autunno prossimo. E' questo l'obiettivo che si è posto l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale della Valle d'Aosta attraverso l'organizzazione di un ciclo di conferenze che si terranno sul territorio valdostano, grazie alla collaborazione dei Comuni coinvolti, con il seguente calendario: venerdì 13 maggio ad Aosta, nella sala "Maria Ida Viglino" di Palazzo regionale; sabato 14 maggio a Pont-Saint-Martin, al centre culturel di Villa Michetti; domenica 15 maggio a Morgex, presso la biblioteca comprensoriale; lunedì 16 maggio a Saint-Vincent, nella sala conferenze del Municipio. I quattro incontri avranno inizio alle ore 20.30; la serata di Aosta sarà trasmessa in diretta sul sito Internet del Consiglio Valle, sul canale "YouTube" del Consiglio oltre che sul canale televisivo "TV Vallée" (canale 15 del digitale terrestre). L'iniziativa, dal titolo "Riforma costituzionale 2016: per una comunità informata", è stata presentata oggi, venerdì 6 maggio 2016, dal presidente dell'Assemblea legislativa, Marco Viérin, dai vicepresidenti David Follien ed Andrea Rosset, e dal consigliere segretario Stefano Borrello. «Una riforma - ha detto il presidente Marco Viérin - che, se confermata, determinerà dei cambiamenti nelle Istituzioni della Repubblica, come la fine del bicameralismo paritario, e avrà dei riflessi sull'ordinamento regionale nel suo complesso oltre che sulla Valle d'Aosta, con risvolti sul nostro Statuto speciale e, quindi, sui contenuti fondamentali della nostra Autonomia. Si tratta quindi di un momento delicato e determinante per il nostro futuro ed è bene coinvolgere i cittadini, cercando di semplificare e facilitare loro la lettura del progetto di riforma per meglio conoscerne la portata e gli effetti». A parlarne saranno chiamati i professori universitari Massimo Carli (istituzioni di diritto pubblico, Università Cattolica di Milano), Elena D'Orlando (diritto pubblico comparato, Università di Udine), Esther Happacher (diritto costituzionale italiano, Università di Innsbruck), Roberto Louvin (diritto pubblico comparato, Università della Calabria), Roberto Toniatti (diritto costituzionale comparato, Università di Trento), componenti il gruppo di ricerca "Autonomie Speciali Alpine", istituito nell'ambito del progetto "Laboratorio di innovazione istituzionale per l'Autonomia integrale" dell'Università di Trento, con il fine di creare una sede di riflessione permanente sulla giurisprudenza costituzionale e sulle prospettive di sviluppo dell'autonomia speciale". Trovo interessante l'iniziativa - e spero di poterci andare - ma sarebbe stato interessante sapere anzitempo quale sia la posizione dei relatori sulla Riforma Renzi. Ho sentito in Consiglio Valle che la descrizione della riforma - addirittura a cinque voci, dunque bisognerà portarsi dietro qualche genere di conforto - sarà fatta in maniera neutra e solo descrittiva. Ora, io capisco tutto, ma credo di essere al mondo da abbastanza tempo per capire che la neutralità, in queste questioni in cui gli aspetti giuridici e politici sono avvinghiati, è una chimera. Per cui, almeno per chiarezza, sarebbe bene - mi ripeto - che, come nella dichiarazione preliminare nelle riunioni degli "Alcolisti anonimi" (devo dire che scherzo?), ciascun professore dichiarasse preliminarmente - almeno si capirebbe dove va a parare - come la pensa e questo consentirebbe di capire se, in un'iniziativa istituzionale, si sia rispettato il principio capitale della par condicio. Per altro lo stesso presidente del Consiglio Marco Viérin si è già pubblicamente schierato per il "sì" e dunque non ha più un ruolo super partes in questa fase. Insomma, è vero che non siamo ancora ufficialmente in campagna referendaria, ma basta aprire un giornale per capire che è come se lo fossimo! E dunque le Istituzioni devono, nelle iniziative finanziate con soldi pubblici, mostrare grande equilibrio e porre la massima attenzione al pluralismo delle posizioni, che è sostanza e non forma.