Leggo le previsioni del tempo (ormai dovunque scritte con linguaggio oscuro, se comparato al linguaggio cartesiano di "Meteo France") e questa storia dei temporali che incombono mi fa girare le scatole. Poi arriva nel mio ufficio un collega e mi dice scherzoso, su questo giugno "pazzerellone" (non era marzo?), «Piove, Governo ladro!» e la discussione si sposta sul perché esista questa espressione. Confesso di non saperlo e mi metto a scartabellare. Spunta così, autrice Antonella Bortolozzo, un articoletto sulla "Treccani", piuttosto tranchant sulle origini: "L'espressione "piove, governo ladro!", documentata anche con attestazioni letterarie («L’avevo detto io! Piove, governo ladro!», Antonio Gramsci, si ripete comunemente per satireggiare l'abitudine diffusa di dare la colpa di ogni cosa al Governo, talora anche come espressione di sfogo polemico. E' stata creata dal caricaturista Casimiro Teja, direttore del giornale "Il Pasquino" (1861), a commento del fallimento, causato dalla pioggia, di una dimostrazione di mazziniani a Torino. La vignetta raffigurava tre dimostranti che si riparavano dalla pioggia sotto un ombrello e uno di loro esclamava il motto di protesta". «Ma no - replica il mio interlocutore - c'entra il sale!» A dargli soddisfazione quanto scritto in una pagina "Osservatorio meteo" dell'Università di Napoli (sic!), che sostiene con spiegazione di dettaglio: "Il sale è strettamente legato allo storia dell'uomo. Lo dimostrano una forte tradizione di usanze e tracce persistenti nel linguaggio. L'antica credenza che versare inavvertitamente il sale porti male deriva proprio dal fatto che era ritenuto un bene così prezioso da non poter essere sperperato; nel dipinto "L'ultima cena" di Leonardo da Vinci, Giuda Iscariota, che poco più tardi tradirà Gesù nell'orto dei Getsemani è riconoscibile dalla saliera rovesciata sulla tavola, proprio davanti a lui. Il detto: "cum grano salis", ovvero "con un granello di sale" è usato per indicare l’uso della ragione e dell'intelligenza prima di ogni decisione importante. Nell'antica Roma il sale era un alimento prezioso e merce di scambio, tanto che gli stessi legionari venivano pagati con il sale: da qui la parola salario per indicare la retribuzione per il lavoro svolto. La via Salaria ha questo nome perché progettata e realizzata principalmente per rifornire l’antica città di Roma di sale. La città austriaca di Salzburg, ovvero Salisburgo, significa "città del sale" per l'importante giacimento di salgemma racchiuso nel sottosuolo. Un tempo i trasportatori di merci, e in particolare di sale, dovevano pagare il dazio per il transito sui valichi, e pagavano a peso; i funzionari, per farli passare, aspettavano che piovesse. Infatti l’acqua bagnava i sacchi e li rendeva più pesanti per la capacità del sale di assorbire l’acqua e così aumentava la tassa da pagare. Da qui il detto: «Piove, governo ladro!»". Su "Wikipedia", ma la fonte è un libro di Giuseppe Fumagalli, edito dalla "Hoepli" ed intitolato "Chi l'ha detto?", si legge a conferma: "Qualcuno fa risalire l'espressione al fatto che il Granduca di Toscana mise la tassa sul sale. La pesa veniva effettuata sempre nei giorni di pioggia e il sale pesa di più quando è bagnato". Più avanti si dice che questa espressione sarebbe di epoca romana. Ma, scusate, con la pioggia il sale non si scioglie? Vabbè... Ma poi si aggiunge una diversa soluzione: "Secondo altri l'espressione "Piove, governo ladro!" nasce nei territori del nord Italia (Regno Lombardo-Veneto 1815-1848) sotto occupazione austriaca. I contadini, tassati in base al raccolto, sapevano che ad annata piovosa con presunto (dai governanti austriaci) raccolto più abbondante ci sarebbe stato un conseguente aumento delle tasse. Da qui l’uso di imprecare contro il governo quando piove". Si chiude con due ulteriori possibilità: "Vi è un'ipotesi che fa risalire l'espressione alla tassa applicata alla raccolta dell'acqua piovana ai cittadini che avevano come fonte di raccolta le cisterne alimentate dalle grondaie. Altre fonti la ricondurrebbero al tempo degli egizi, quando il governo dell'epoca aumentava le tasse nei territori che venivano sommersi dalle acque durante le esondazioni del Nilo, ricoprendo il terreno di limo il terreno era più fertile e ciò dava origine alla maggior tassazione". Insomma: c'è n'è per tutti i gusti nella scelta delle origini di questa espressione beffarda. E fuori piove...