Commento questa mattina - ieri sera sono andato a dormire a spoglio appena avviato - l'esito delle elezioni europee. Penso che ci saranno tempi di riflessione più lunghi, leggendo meglio i dati e facendo decantare le impressioni. Ma, intanto, mi azzardo ad annotare qualche pensiero. In Valle d'Aosta spicca, anzitutto, la bassissima affluenza alle urne e dunque il forte astensionismo. Infatti, anche rapportata al dato italiano del 58,6 per cento, il 49,58 per cento significa quasi dieci punti in meno rispetto alle "europee" di cinque anni fa. Inoltre il 5,89 per cento di schede nulle e lo 3,09 per cento di "bianche" fa scendere a poco più del 40 per cento il numero dei valdostani che si sono espressi sulle liste presentate. Ciò non stupisce, pensando che i due partiti della maggioranza regionale, Union Valdôtaine e Stella Alpina, non avevano presentato in nessuno dei modi possibili una propria lista e conseguente candidatura. Credo che sarà una scelta di cui pagheranno il prezzo. Cominciamo dai voti di lista, che qui evoco per comodità, lasciando da parte chi ha avuto percentuali bassissime:
Partito Democratico 21.854 voti (47,07 per cento) Movimento 5 Stelle 9.096 voti (19,59 per cento) Forza Italia 4.765 voti (10,26 per cento) L'altra Europa con Tsipras 3.569 voti (7,69 per cento) Lega Nord 3.170 voti (6,83 per cento) Nuovo centro destra 1.491 voti (3,21 per cento)
Non mi azzardo nel confronto con le elezioni europee del passato, perché troppo difficile "a caldo" e sconsiglio, per ragioni evidenti, la comparazione con le elezioni regionali, per non dire delle politiche. L'alleanza di una parte di "Renaissance" (Union Valdôtaine Progressite, Alpe e Partito Democratico), considerate le circostanze, ottiene sulla lista PD un risultato a mio avviso assai rimarchevole, che dev'essere festeggiato (e che dimostra l'importanza di unità della coalizione nella crisi politica valdostana in corso) e lo stesso candidato Luca Barbieri può essere soddisfatto, essendo un volto nuovo, del suo esito di 8.128 preferenze (non conosco al momento il dato della Circoscrizione). Il resto di "Renaissance" in Valle, il "Movimento 5 stelle", ottiene un buon risultato rispetto al quadro italiano e lo stesso vale per le preferenze in Valle di Manuel Voulaz (2.354). All'area progressista va anche ascritto il risultato della "lista Tsipras" e del suo candidato, Andrea Padovani, con 1.578 voti personali. La destra, divisa in Forza Italia e Nuovo centro destra, immagino pensasse a dati migliori, mentre sono davvero bassi e lo stesso vale per la Lega, che aveva una candidata "arpitanista" ed indipendentista, Zeudi Zoso, che si ferma a 732 preferenze. A livello nazionale, detto del fallimento dei sondaggi e dei risultati come si percepivano da "Twitter" e "Facebook", conta la grande vittoria del PD e la fortissima fiducia espressa dagli elettori nei confronti di Matteo Renzi. Male Beppe Grillo, non solo rispetto alle speranze della vigilia, disastro per Silvio Berlusconi, non male la Lega, mentre altri come "Tsipras" e Ncd hanno, infine, superato il quorum del quattro per cento. In Europa, con l'astensionismo mediamente elevato, sembrano prevalere i popolari sui socialisti e entrano al Parlamento europeo molti partiti antieuropeisti (un terzo dei seggi), come l'"Ukip" inglese, ma poteva andare peggio. Spicca poi il "caso francese" con il "Front National" dei Le Pen primo partito e François Hollande ed i socialisti in crisi storica. Da domani per l'Unione europea inizia un'opera di ricostruzione della propria credibilità politica.