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05 mar 2014

Carnevale

di Luciano Caveri

Non ci si ferma mai in questo autodromo della nostra esistenza, che è il calendario, con cui scandiamo il nostro tempo, avendo delle tappe sociali prefissate, che tornano in modo rassicurante con la loro ripetitività. Così, per me, il Carnevale è cominciato quest'anno - e mi pare davvero che questo tempo galoppi - da Saint-Vincent, il celebre "Carnevale dei piccoli", con tanto di sindaco, assessori comunali, pompieri e polizia municipale in erba. Visti i problemi di bilancio del paese, potrebbe essere quasi una scelta liberatoria per i "grandi" cedere in pianta stabile l'amministrazione ai piccini... Così com'è una bella immagine quella dell'abitudine che i bambini del paese lancino a Carnevale nel cielo, come in mare per i messaggi in bottiglia, palloncini con un biglietto con il loro nome e indirizzo. Risposte giunte da molto distante, viste in passato, confermano come il caso si muova con la stessa dinamica degli allegri palloncini, agevolati nel loro viaggio in queste ore dal cielo azzurro e dal vento in quota. Sia chiaro che, tra vicino Canavese con in prima fila Ivrea con Generale e arance e tutti i Carnevali valdostani più o meno datati, l'insieme riguarderà un lungo periodo e certe località turistiche guardano anche al "Carnevale ambrosiano", che non ha il nostro stop quaresimale con il mercoledì delle Ceneri. Che sia chiaro che, nell'abile capacità del cristianesimo di riciclare feste precedenti al suo affermarsi, il tandem "Carnevale" con le sue componenti pagane e la "Quaresima" con la sua carica penitenziale sono una metafora della vita mica da ridere. Pensando appunto che il Carnevale, con il gioco del travestimento e della trasgressione, è sempre apparso come una ben visibile valvola di sfogo. Comunque sia, il Carnevale della mia infanzia è l'immagine avvolta dalla nebbia della memoria delle Terme proprio di Saint-Vincent con un clown famoso all'epoca, "Scaramacai", e i coriandoli e le stelle filanti che finivano dappertutto. Ricordo poi da sempre il Carnevale storico in sfilata nella mia Verrès fra la caccia alle caramelle lanciate dalla Contessa di turno, la musica ad alto volume e l'odore di mimose in favore di Caterina di Challant, femminista antelitteram. Certo di Carnevali ne ho fatti tanti e in disparate occasioni di divertimento. Oggi mi godo in diverse circostanze la routine carnascialesca, in un periodo nel quale, naturalmente, tutto è in tono minore. Ma una cena al castello di Verrès, un'occhiatina ai personaggi ad Ivrea, i fuochi d'artificio con il diavolo a Pont-Saint-Martin....