Il caso vuole che mi trovi negli Stati Uniti ad Orlando, in Florida, nel cuore del regno creato dalla Disney, più o meno negli stessi giorni in cui in Italia esce un documentario che racconta del legame di Walt Disney (1901-1966) con l'Italia e a breve uscirà anche il film che riassume la sua vita, impersonata sullo schermo da Tom Hanks.
Il fondatore del Gruppo è stato un artista geniale e innovativo, partito dai cartoni animati per creare un Impero multimediale (che è sopravvissuto alla sua scomparsa e si è adeguato al digitale), ma non ha avuto nel suo lavoro una logica isolazionista, guardando all'Europa con un vivo interesse. L'aneddoto più divertente sull'Italia riguarda la sua visita, in occasione delle celebrazioni nel 1961 del centenario delll'Unità d'Italia, agli stabilimenti "Fiat" a Torino e come avrebbe potuto non farlo, visto che la macchinetta più importante in Italia era stata la... "Topolino"?
Sono già stato alcune volte a "Disneyland Paris", ma qui a confronto siamo al gigantismo esasperato, visto che il "Walt Disney World Resort" è un complesso, risalente come origini al 1971, di ben quattro grandi parchi tematici, Si tratta - ma ne visiterò solo una parte nel breve soggiorno - del "Magic Kingdom Park", dell'"Epcot Center", dei "Disney's Hollywood Studios", ed del "Disney's Animal Kingdom". Ma il "World Resort" è anche molto altro - un resort nel vero senso del termine e non una definizione appiccicata - fra alberghi, ristoranti, esercizi commerciali e parchi acquatici e copre un'area di 122 chilometri quadrati, dunque, per capirci, grande il doppio di Manhattan.
La mia impressione personale è che si tratti di un'affettuosa macchina da emozioni e certo da soldi, perché il business è sofisticato, cominciando da braccialetti elettronici che fungono anche da carta di credito, che lasci per il prelievo. Noto che al "Disney", come al controllo degli aeroporti (là le dita delle due mani), ti prendono le impronte digitali (qui solo un dito).
Pianto e riso (caposaldo dell filosofia di Disney), adrenalina e paura (tipici delle attrazioni meccaniche), bimbi e vecchi (i frequentatori più importanti). Precisazione: non solo nonni, ma coppie di anziani che si spera inseguano la nostalgia del loro passato e che spesso girano con minuscole macchinette elettriche (ma anche bambini e pure ragazzini vengono scarrozzati su passeggini, quando potrebbero benissimo camminare!).
C'è, che aleggia nelle folle, una koinè disneyana, che mostra una convergenza d'impronta culturale, che attraversa tutto il mondo che qui si incontra e non si scontra.
Personaggi e storie, che accomunano bambini ed ex bambini, me compreso.