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04 giu 2013

E ora relax...

di Luciano Caveri

Adesso e per qualche giorno, relax. Dopo le due campagne elettorali consecutive, prima politiche e poi regionali, è ora di "staccare la spina" dalla politica attiva. Per altro da qui al 1° luglio, data del subentro del nuovo Consiglio Valle, ho da fare tutta una serie di cose pratiche, compreso liberare il mio ufficio. E poi - più di sostanza - ripensare all'organizzazione della mia vita quotidiana, prima divisa nel mio lavoro alla "Rai" e all'attività politica con un equilibrio fra le due cose che ora andrà rivisto. Mi resta un rimpianto che così ho riassunto ieri in un tweet "@LucianoCaveri: Esiste un côté ingiusto nel suffragio universale e riguarda le ottime persone che non raggiungono la meta". Vorrei spiegarmi meglio, senza la schiavitù, ma anche l'esercizio di sintesi, dei 140 caratteri. Ho passato più di un mese con i trentacinque candidati della mia lista e ancora ieri sera mi è quasi scappata la lacrimuccia quando una candidata mi ha detto - e non è stata la sola - con la sincerità negli occhi: «una cosa bella di questa campagna elettorale è stata quella di conoscerti». E' vero che gli incontri per discutere strategie e per dare consigli e poi la frequentazione, sera dopo sera, consente di conoscersi bene e dà vita anche a nuove amicizie. Per alcuni candidati "novellini" i consigli di qualcuno navigato e - come si dice nell'UVP - di "savant" («qui sait beaucoup de choses, qui a un grand savoir», esagerati!) è utile ed è un piacere diventare, per chi lo vuole, un punto di riferimento. Per questo il tweet: perché spiace che alla fine la dura legge del numero dei seggi assegnati e delle preferenze ottenute da ciascuno cali come una brutale ghigliottina sulle ambizioni di ogni candidato. Alcuni entrano e per loro è gioia, altri stanno a casa ed è dispiacere. Non sempre le previsioni corrispondono ai fatti reali e dunque c'è chi va meglio e chi va peggio del previsto in quell'incrocio di speranze e accordi che possono anche sortire il nulla di fatto, come capita quando nella vita ci si mette in gioco. Li capisco perfettamente e spero che per loro il tempo sia una buona medicina. Che li consoli guardare a cosa è capitato a molti consiglieri uscenti, a dimostrazione che la politica ha alcune regole e dinamiche piuttosto feroci. Io stesso conosco bene la musica e a grandi e indicibili soddisfazioni ho aggiunto anch'io, nella mia carriera, qualche amara medicina, ma che nel complesso della vita ci sta. Fortifica e rende migliori.