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09 gen 2013

«Honni soit qui mal y pense»

di Luciano Caveri

«Honni soit qui mal y pense» si può all'incirca tradurre con «vergogna a colui che pensa male». È il motto dell'Ordine inglese della Giarrettiera, che sarebbe stato istituito, secondo una tradizione leggendaria piuttosto accreditata, dal Re d'Inghilterra Edoardo III in onore della propria amante, la contessa di Salisbury, alla quale durante un ballo era caduta nella foga del gesto una giarrettiera. Il Re - in evidente intimità - si precipitò a raccoglierla e rimproverò con tali parole - usando il francese che era la "lingua nobile" dell'epoca - i cortigiani che sorridevano maliziosamente fra loro dell'episodio. La frase oggi si usa ormai in modo ironico per chi voglia fare l'innocente ma in realtà non lo sia affatto. Mi veniva in mente ieri sera, ma non ho usato l'espressione in quel contesto e l'annoto qui, pensando a chi gioca le sue ultime cartucce accusando i fautori del nuovo movimento politico, svelato ieri sera, di chissà quale complottismo coltivato nel tempo e di chissà quali intenzioni distruttive. Si tratta di una nota logica amico-nemico che finirebbe per non portare da nessuna parte e in cui non ho voglia di impegnarmi. Per cui, essendo l'ultima volta che ne parlerò, per non stufare nessuno con ricostruzioni ormai buone per la memorialistica, rassicuro che ogni tentativo - personale e politico - di evitare rotture è stato espletato e chi dice una cosa diversa fa il furbo e merita una giarrettiera con il motto sopracitato. Ciò detto, fine delle trasmissioni. Penso davvero che non si debba più giocare a ping pong in una logica «tu dici e io rispondo». Che ognuno faccia la propria strada e illustri le proprie ragioni e poi ogni valdostano sceglierà in cuor suo. Lo dico perché trovo difficile concepire una politica fatta di rappresentazioni grottesche come sta avvenendo nella politica italiana che necessita ormai un navigatore satellitare per destreggiarsi negli eventi. Il caso più clamoroso è la "salita" in campo di Mario Monti, che da timido e introverso - in una trasformazione degna de "Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde" - si è trasformato in verboso e attaccante nella curiosa scelta di vita ad una nuova Democrazia Cristiana benedetta addirittura dal "Ppe - Partito popolare europeo" e dal Vaticano, segno che non capisco niente. Monti a me sembrava un laico liberaldemocratico, ma della sua trasformazione ho avuto una contezza tardiva e con lui di una serie di Ministri ormai in campo con lista e agenda. Ho già detto che ho trovato l'Agenda Monti deludente per tutto quello che ci può interessare - tipo regionalismo e autonomie speciali e direi il complesso delle riforme costituzionali - e anche per il resto è di una grande vaghezza e si occupa di sistemi così massimi da non capire bene che cosa si voglia fare. Peccato, ma ecco la registrazione del mio intervento a Hône!