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21 giu 2011

Quorum

di Luciano Caveri

Habemus quorum! Credo che in pochi alla vigilia dei quattro referendum avrebbero messo la mano sul fuoco su questo risultato politico, che ora verrà tirato a destra e sinistra, sotto e sopra, di dritto e di sghimbescio nella logica italianissima in politica di cercare sempre del buono. Per cui, anche in Valle e a fronte di una forte partecipazione al voto, ci sarà chi dubita – come me – dell'alleanza regionale con il Popolo della Libertà e dirà di conseguenza che bisogna essere cauti e rendersi conto della necessità di smetterla di guardare al berlusconismo con speranza e chi, invece, se ne farà un baffo, sostenendo che i referendum non sono elezioni (quando erano elezioni, pochi giorni fa, non erano quelle politiche...) e che l'alleanza va benissimo e che, come si dice, «a caval donato non si guarda in bocca» e, se l'alleanza non si dimostrerà un puledrino, ma sarà un ronzino, poco importa. Insomma: il bello è che c'è spazio per tutti e mi diverte questo ruolo, sempre meno solitario, di "eretico". Andrebbe ricordato come il dissenso politico, in un partito pluralista, sia "il sale della democrazia" e non un atteggiamento appena sopportato, magari architettando contro questo "nemico" pacchi e pacchetti. La realtà, però, è il segnale che viene dai referendum è politico e con un'ampiezza che supera le logiche di voto parziale delle precedenti elezioni amministrative.