Ovvio che, all'indomani dei referendum, tutto si giochi più sulle mosse interne nella maggioranza di Governo che sulle dinamiche, anch'esse tutt'altro che semplici, delle opposizioni. In sintesi: nella corazzata Popolo della Libertà, il più grande partito italiano, i movimenti sono ad ampio spettro e commisurati alle molte anime del partito di cui Silvio Berlusconi è collante unico, ma nel breve è la Lega - oggi data al dieci per cento dei consensi in caso di elezioni politiche - a doversi esprimere, avendo fissato la kermesse di Pontida per domenica e la discussione sulla fiducia al Governo sarà la settimana prossima. Penso che a Pontida ci saranno due o tre annunci, tipo addolcimento del "Patto di stabilità" per rasserenare i sindaci, misure fiscali per il popolo delle partite IVA e l'annuncio della contrarietà alle operazioni militari italiane nel mondo per soddisfare l'anima "internazionalista" della Lega. Poca roba - penso - rispetto alle aspettative di libertà d'azione contro Berlusconi che una parte consistente di leghisti sogna. Trattandosi, tuttavia, di un partito totalmente dipendente da Umberto Bossi (gioie e dolori dei partiti personalisti), il vecchio Capo, annusata la folla, potrebbe mandare all'aria ogni logica e staccare la spina al Governo, se si trovasse davvero nelle condizioni di poterlo fare. Entro una settimana ogni curiosità sarà soddisfatta!