"L'Italia delle vacanze esagerate". Così intitola il "Corriere della Sera" di oggi un articolo, annunciato in prima pagina, di Dario Di Vico, che si lamenta del lungo periodo di vacanze natalizie, considerato ormai incompatibile con crisi e modernità. Lo stesso Di Vico mette le mani avanti nell'inizio dell'articolo, segnalando come "non mi attirerò molti consensi". In effetti sui "diritti acquisiti" bisogna essere cauti e forse, alla fine, a potersi permettere il lunghissimo sistema fra vacanze e ponti sono meno di quanto si pensi. Quel che non funziona resta l'incertezza della politica italiana, che si trascina fra alti e bassi. Questo è davvero uno scandalo: l'incertezza genera sfiducia e la sfiducia in tempo di crisi è una pessima medicina. Chiunque ne abbia voglia, può andare a vedere la "produttività" del Parlamento in questa Legislatura: siamo di fronte a dati esangui di una situazione istituzionale con troppe incertezze e questo pesa sul piano interno e sulla credibilità internazionale. Non a caso il leader del partito sudtirolese SVP, Richard Theiner, contesta questa situazione di sfilacciamento - ormai giocata tutto su una sorta di balletto fra acquisto di parlamentari e possibile allargamento della maggioranza - e, rompendo gli indugi, chiede di andare alle urne.