Alexis ha meno di due settimane di vita e lo Stato italiano si fa vivo con lui, addirittura - come se fosse maggiorenne o almeno alfabetizzato - con una lettera che risulta dalla busta indirizzatagli personalmente. Che sia da lasciare intonsa almeno sino alla prima elementare? Speravo che qualcuno gli scrivesse una letterina di benvenuto, magari indirizzata ai genitori, come facevo quand'ero deputato e poi Presidente, oppure che gli venisse spedita la tessera sanitaria, come avvenuto con il pregevole "libretto sanitario" dato in Maternità. Niente da fare: il suo primo interlocutore pubblico è l'Agenzia delle Entrate che ribadisce quanto già avvenuto all'ufficio anagrafico in ospedale, vale a dire che il piccolino è dotato di codice fiscale. Non di cittadinanza o di riconoscimenti degni di uno "Stato di Diritto", no lo "Stato-Nazione" vuole dirgli subito e con chiarezza che cosa interessa davvero: essere contribuente! A lui, che pare più interessato da latte, sonno e cacche, ho comunicato il suo codice fiscale. Mi pare abbia sorriso, come ringraziamento per la considerazione. La firma è appunto CVRLSR10T16A326Y...