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15 dic 2010

Luminarie

di Luciano Caveri

Se una visitatore venisse dal passato, come spesso le fantasie romanzesche o filmiche ci raccontano con la "macchina del tempo", forse quel che stupirebbe di più un valdostano "del tempo che fu" sarebbe, fra le mille cose che lo lascerebbero esterrefatto, l'illuminazione elettrica e la sua capillare diffusione. Ora che abbiamo una grande società elettrica regionale sarebbe interessante che qualcuno scrivesse la storia - ottocentesca e poi novecentesca - del lento ma progressivo affermarsi dell'elettricità in Valle. Un tratto importante, sinora visto principalmente sotto il versante dello sfruttamento dell'idroelettrico e di quella industrializzazione conseguente, meno - tranne qualche notizia tratta dai giornali d'epoca - sull'impatto riguardante la quotidianità di cittadini e comunità. Ci pensavo guardando le luminarie natalizie, segno di un municipalismo forte visto che ognuno ha le sue grandi varianti, che inseguono il sogno di trascinare sulla terra la volta celeste, una volta limitato alla luminescenza naturale del vischio. Anche in questo caso, è indubbio che ci sia stato un progressivo "crescendo" nel diffondersi delle luci natalizie, che personalmente mi mettono allegria, creando l'ambiente giusto per le ormai prossime vacanze natalizie.