Tutto come da copione ieri in Commissione in Consiglio Valle. Per la prima volta, in una sede ufficiale, si parlava del megadecreto legge studiato, in chiave europea, per rispondere al dramma dei conti pubblici. Decreto, lo vorrei ribadire, che deriva da nostri obblighi, ma questo non significa non poterne contestare i contenuti. Sono un pochino imbarazzato a scriverne, capendo che sul tema, avendone parlato parecchie volte, ho abusato della vostra pazienza. Il Presidente della Regione ha ribadito che il decreto risulta irricevibile per le Regioni che non a caso oggi presenteranno al Governo proposte alternative. I parlamentari valdostani hanno segnalato, anche con un esame del testo, tutta una serie di palesi violazioni della nostra autonomia. Stessa linea da me osservata dopo che, come scrivevo qui, questa manovra me la sono studiata per respingere soprattutto la solita obiezione, vale a dire che i valdostani sono privilegiati e anche ottusi al punto giusto da non voler fare i sacrifici. Qualcuno, a difesa del Governo, ha osservato che in fondo la cifra dei tagli per noi sarebbe di soli 25 milioni di euro, dimenticando che negli articoli del provvedimento ci sono misure diversissime e gravi per il nostro ordinamento. Non si tratta di tifo calcistico pro o contro il Governo Berlusconi, specie per un PdL locale che ormai si sente di fatto partner di maggioranza e dunque mostra qualche imbarazzo, ma di ribadire che, qualunque governo governi, ci sono dei diritti inalienabili per la nostra autonomia speciale e che ogni invasione di campo, se accolta con indifferenza, potrebbe significare un disastroso effetto a catena. Spero che in Consiglio Valle emergano in modo cristallino le posizioni, comprese le differenze di giudizio, di ciascuno.