Mi piacerebbe che su questi chiari di luna della finanza pubblica in Italia, nel problematico contesto europeo, ci fossero tre azioni del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, prima che tutto si ingarbugli. La prima sarebbe un intervento alle Camere per dire al Parlamento come stanno le cose senza tante storie e lasciando perdere slogan, cercando i punti d'accordo con l'opposizione come va fatto in tempo di crisi. La seconda azione dovrebbe essere un messaggio televisivo altrettanto franco e senza troppi giri di parole: se l'ora è grave è bene circoscrivere i confini delle difficoltà, dicendolo a cittadini che son stufi di mezze verità e di un ottimismo di maniera. La terza: incontrare subito i Presidenti di Regione, che rappresentano l'altro caposaldo democratico della Repubblica, per raccontare i problemi e concordare il da farsi per quei sacrifici che vanno decisi, se necessario. Mi pare che la strada intrapresa sia diversa e all'insegna del "politichese" frammisto ad una logica rassicurante e paternalistica. Certo è che dietro lo scontro con Giulio Tremonti, che sarebbe fautore di una linea più dura, si potrebbe celare la voglia di andare alle urne.