Per alcuni giorni, ben prima che scoppiasse la polemica, mi sono vergognato che una delle applicazioni più vendute su "Apple store" fosse dedicata ai discorsi di Mussolini, roba da buttare l'iPhone nella pattumiera. Le pressioni su Apple di molti e l'arrabbiatura dell'Istituto Luce, proprietario dei diritti dei filmati del Duce, hanno infine fatto sparire questa creazione ovviamente apologetica e questo è l'aspetto deteriore cui ha corrisposto un successo feticistico che lascia allibiti. Ciò dimostra quanto ci sia bisogno dell'insegnamento della storia, che certo può - anzi deve - usare documentazione filmata, a condizione di inserirla in un contesto di comprensione più vasto. Noto quotidianamente come la dimensione storica si affievolisca a vantaggio di un presente astratto e privo di radicamento. Questa sorta di stolido oblio è rischioso per una piccola comunità come la nostra, che deve saper riconoscere il percorso avvenuto nel tempo per rendere saldo il presente. Altrimenti si rischia di vivere in una logica atemporale e di non capire i percorsi che hanno portato la Valle, nella storia più vasta in cui è immersa, ad essere quella che è. Mi riferisco anche all'antifascismo, che non è un cascame retorico e stucchevole, ma un passaggio indispensabile per la nostra Autonomia speciale.