Vorrei tornare su Haiti con due pensieri. Anzitutto, ci deve far riflettere il fatto che, per inviare una forza di protezione civile adatta a gestire le enormi emergenze, alla fine gli Stati Uniti mandino ad Haiti i marines. Il soldato - in Italia usato per l'ordine pubblico, per poter fare sport, per scavare nelle macerie in Abruzzo, per spalare la neve a Milano - tende ad avere un ruolo plurimo su cui sarebbe bene interrogarsi in sistemi democratici. In secondo luogo, i francesi, dopo aver fatto un sacco di pasticci con questo Paese caraibico dagli scempi colonialisti in poi, sembrano ora rendersi conto che la gestione americana dell'emergenza sposterà definitivamente la popolazione verso gli Stati Uniti. Fenomeno già esistente da tempo che ha indebolito il bilinguismo francese-creolo a vantaggio di un crescente uso dell'inglese. Ennesimo scacco per la Francofonia mondiale.