Che in Italia ci sia un'emergenza ferrovia è indubbio e nessuno discute le ragioni storiche che portano ai problemi attuali, per così dire storicizzati e non risolvibili a breve. Il Piemonte, che ha da anni le competenze sull'esercizio, grida contro "Trenitalia", annunciando un appalto aperto anche ad altre società e paiono profilarsi dei privati seri. Un antidoto contro un crescente e talvolta crudele abbassamento di qualità del servizio. Se Torino piange, Aosta non ride. Anzi! Treni soppressi, biglietterie chiuse o macchinette non funzionanti, un'evidente sciatteria generale. Minacciare non serve, finanziare - temo - neppure. D'altra parte anche il core businnes dell'alta capacità zoppica e dunque figurarsi i treni locali. Tra qualche tempo anche la Valle potrà fare un appalto e chissà che, con la limitatezza tecnologica della linea che impone i suoi ritmi, non ci potrà essere qualche novità positiva. Non si tratta di fare voli pindarici, ma pretendere un elementare rispetto per il viaggiatore.