Un altro scrittore di montagna, cantore dei luoghi e delle persone del Friuli, ci lascia: Carlo Sgorlon. Morti altri grandi vecchi, come Nuto Revelli o Mario Rigoni Stern, viene meno una certa generazione (nati fra gli anni Venti e Trenta del secolo scorso) che aveva capacità di raccontare la montagna alpina e i destini delle sue popolazioni. Lo scritto ha la capacità di "imprigionare" per sempre storie e vite, per cui nulla di quello che loro hanno prodotto andrà perso. Certo è che la dimensione della lettura - che sarà sempre più eBook, con orrore della mia generazione che dovrà tuttavia rassegnarsi e io trovo già straordinari dizionari e eniclopedie sul palmare - si sta fortemente modificando e comunque la dimensione numerica o elettronica può dare respiro ad un'editoria cartacea sempre più asfittica. Molte produzioni locali di grande pregio e di forte impatto testimoniale non vedrebbero la luce senza la forte presenza degli acquisti regionali che danno agli editori una base di partenza e ora la prospettiva della digitalizzazione e della consultabilità offre ampli spazi, che - come spiega Rupert Murdoch per il furto di notizie sui motori di ricerca - va ben regolamentata per evitare sorprese per autori ed editori "cartacei".