Sono contento che si sia ripresa l'iniziativa "Un computer in Famiglia", che dota i ragazzini e le loro famiglie di un computer con connettività e formazione informatica. L'idea mi era venuta quando ero stato relatore di un rapporto sul "digital divide" al Comitato delle Regioni, che mi era servito per capire che la "fracture numérique" (come si dice in francese) non è solo dovuta alla mancanza di connessione veloce. Può esserci, insomma, l'infrastruttura che assicura di collegarsi ad Internet, ma può restare un "divario culturale" che impedisca l'uso del computer per diversi gradi possibili di analfabetismo informatico. Dare hardware e software - in sostanza un computer portatile connesso in rete - consente una chance utile. La mia idea era una manovra a tenaglia che riguardasse anche gli "over 60": ragazzini e nonni!