Una piccola croce

crocifisso_consiglio.jpgNell'aula del Consiglio Valle c'è un piccolo crocefisso di cui non so nulla, nel senso che non so quando e chi lo abbia affisso.
Immagino ci sia dall'inizio degli anni Sessanta, quando il Consiglio iniziò a riunirsi nel nuovo Palazzo regionale. Mai nessuno ha posto in discussione questa presenza simbolica, che ricorda uno dei caratteri salienti della nostra civilisation valdôtaine.
Un giorno verrà - e non si tratta di essere indovini - in cui qualcuno, in questo mondo in rapida mutazione che colpisce duro anche da noi, porrà in discussione quel piccolo crocefisso.

Commenti

Se... tardi

Se quel giorno arriverà spero sia il più tardi possibile...

Il fatto...

è proprio questo, che ci fasciamo la testa prima di rompercela: il crocefisso starà lì per altri mille anni non c'è discussione in merito. Siamo tolleranti per le idee degli altri e ci cacchiamo addosso a difendere le nostre.
Quel piccolo pezzetto di legno con un uomo crocefisso fa parte della nostra cultura e non si sta tanto a discutere... e poi discutere di cosa.
Fosse per me i muri sarebbero ricoperti di simboli ed ognuno potrebbe rappresentarsi in quello che più gli aggrada senza imporre la rimozione degli altri. Invece noi ci facciamo i problemi se quel simbolo urta qualcun altro.
Perché non proviamo a farci un viaggio in un paese musulmano, (tanto si tratta di questo) con un bel crocefisso al collo? Se esistesse da parte loro quella tolleranza che sbandierano quando fa comodo , non dovremmo preoccuparci di nulla.
Ma provate...

Il tempo cancella gli ideali?

Guardando quella croce mi chiedo: col tempo tutto si cancella anche gli ideali?
Se sessant'anni fa avessero detto ai nostri partigiani che l'Union si fosse alleata con i fascisti avrebbero reagito nello stesso modo in cui alcuni di noi reagirebbero oggi se si volesse togliere un piccolo ma molto significativo crocifisso in legno e sostituire le nostre chiese con moschee, mi piace fantasticare e proiettarmi nel futuro virtualmente: tra sessant'anni magari ci sarà un nuovo "Conseil fédéral" in cui si proporrà un'alleanza con il Partito Musulmano perché in Italia sarà il più forte, l'arabo non sembrerà poi più cosi arabo perché i nostri figli lo parleranno con gli amichetti a scuola, qualcuno storcerà ancora il naso ma poi penserà bene che se tutti la pensan cosi è giusto che cosi sia, il Corano al posto della Bibbia?
Ma sì dai se ci pensi bene esiste un solo ed unico Dio, un tempo faceva i festini a villa Certosa tra sessant'anni si recherà alla Mecca con la famiglia (almeno speruma per loro) col tempo tutto passa e si cancella, gli ideali passano e gli uomini restano.
Mi sembrava fosse l'inverso ma non fatemi pensare troppo con la testa, è fuori moda!

E se invece...

di avere paura degli altri fossimo più certi dei nostri ideali?
Trovo sconcertante leggere che il diverso da noi sia pericoloso. E, soprattutto, certi di essere sopraffatti.
Sapete perché? Perché è più facile parlare di integrazione che praticarla. Perseguire l'ideale che le culture possono convivere secondo le leggi dell'Italia, è laborioso. Meglio i ghetti, come "Borgo Dora" a Torino, per poi andare ogni tanto a ripulire la facciata con le Forze dell'ordine.
Meno discorsi e più fatti, e ci sarebbero meno viaggi pindarici, che allargano i fossati.

L'Union Valdôtaine...

è un partito laico, cui credo aderiscano già dei musulmani, per cui il mio esempio non era polemico ma predicava un'integrazione fatta di rispetto e di certezza nei nostri valori.
Non bisogna confondere le alleanze politiche con l'inginocchiatoio verso chi comanda a Roma. Ne va della nostra dignità.
Avere contatti e amici in politica è indispensabile, restando sé stessi e consci dei propri diritti e delle proprie ragioni di minoranza e di popolo.

Guarda...

che i primi a non voler integrarsi, a volte, sono gli immigrati stessi.
Se vai in un altro Paese cerchi di adeguarti, conservando la tua identità, ma cerchi di integrarti.
Nei nostri paesini succede esattamente l'opposto, arrivano con mille pretese e se fai notare che le cose non vanno proprio così sei un razzista.
Ho provato in prima persona ad integrare dei ragazzini musulmani in palestra ma ho solo avuto rogne. Chi è allora che non cerca il dialogo e l'integrazione?
Mettiamo poi che in più si mette qualche nostro minchione (scusate la parola) a farti la morale ed il patatrac è servito.
Mettiamoci anche che per non discutere caliamo le braghe per primi... integrazione è una bella parola ma ci vorranno ancora anni ed anni prima che sia un dato di fatto.

Su questo...

sono interamente d'accordo. Il relativismo culturale ha come limite il buonsenso. Teoricamente anche l'infibulazione è una tradizione, ma contraria al diritto e alle regole di convivenza.
Ma quel che conta - al di là della reciprocità, tipo se io qui posso aprire una moschea, devo poter aprire una chiesa cattolica nel tuo Paese - è che le persone possano mantenere i loro usi e costumi (se leciti), ma sforzandosi di integrarsi, accogliendo i nostri usi e costumi, laddove non contrario ai propri precetti.
Del tipo che non ti obbligo a mangiare il lardo se non puoi mangiar maiale!!!

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