Ricevo una lettera interessante da un giovane architetto, utile per accendere una discussione:
"Nella nostra regione stenta a decollare un'idea attuale di Architettura. Le realizzazioni edilizie, mediamente, non ostentano alcuna pretesa, altre volte invece sono ridondanti contenitori di accessori lapidei con inserti lignei, perché naturalmente i materiali devono sempre richiamare la tradizione. Certo nel guazzabuglio generale non mancano le eccellenze, ma sono rarità. Non vi sono correnti di pensiero come ad esempio, per restare nell'ambito alpino, in Svizzera, Austria e Tirolo dove ha preso forma una maniera di fare Architettura che ha origine nel movimento razionalista. Volumi puri funzionali con materiali naturali quali il legno e la pietra accostati a materiali contemporanei. La nostra Regione ha avuto ed ha ancora una straordinaria capacità realizzativa, ma se la qualità edilizia dell'operatore privato dipende dal bagaglio culturale del committente, la qualità edilizia ed architettonica degli interventi pubblici da chi dipende? Municipi, caserme, scuole, asili, presidi sanitari, uffici, palestre, stalle, restauri sono alcuni esempi di edilizia pubblica realizzati negli ultimi decenni in Valle. Molte sono state occasioni sprecate. Eppure la nostra Regione può vantare un gran numero di giovani Architetti, sicuramente ben preparati e motivati. La scelta del progettista determina in massima parte la qualità dell'opera che si andrà a costruire. Se nel passato gli incarichi venivano affidati, con criteri assolutamente misteriosi, per fiducia, quindi il sindaco o l'assessore preferivano quel geometra piuttosto che quell'architetto, con i criteri attuali i progettisti sono scelti in base al loro fatturato, alla quantità di opere già progettate e dirette, ed in base ad un "temino" che devono svolgere. Il nome tecnico è relazione metodologica, lunga non più di sei pagine dattiloscritte con carattere "Arial 12" e bordi superiori ed inferiori fissati pena esclusione dalla gara. La valutazione della relazione, che naturalmente non è anonima, è determinante per l'ottenimento dell'incarico. I voti li dà una commissione competente e sensibile (Il segretario comunale, il geometra comunale ed il geometra del paese limitrofo). Il metodo di cui sopra porta ad avere dei gruppi di progettazione numerosi, non valuta assolutamente la qualità dell'ideazione architettonica, non dà garanzia di un buon progetto, non ha l'obiettivo di produrre una buona architettura. In molti paesi europei il concorso di progettazione è prassi per affidare la progettazione. In Olanda vi sono concorsi di progettazione esclusivi per giovani architetti. In Valle, per scegliere il progettista, si utilizza lo stesso criterio sia per progettare una fognatura che per disegnare una piazza, piuttosto che una scuola, non vi è competizione fra idee. E' la competizione leale fra progettualità che può migliorare la qualità architettonica. Solo i concorsi di progettazione (cosa diversa dai concorsi di idee) possono dare una svolta determinante, ma in Valle stentano a prendere forma perché? Qui l'architettura non interessa?"