Vizi privati e pubbliche virtù
Chi fa politica non è un monaco trappista o una verginella, ma esistono dei comportamenti che, sempre nella logica del buonsenso, devono essere improntati all'onestà e uniformati a modi di essere - pubblici e privati - che possano evitare di essere ricattabili o ridicoli.
La morale fissa dei paletti, che saranno pure mobili nel tempo, senza farne però un elastico allungabile a dismisura e, per favore, non ci si trinceri dietro all'esito elettorale come se fosse una lavatrice.
Certo nessuno è infallibile: può capitare - non mi riferisco certo a condanne penali per reati contro la Pubblica amministrazione, che sono altra cosa - di sbagliare. Ci mancherebbe altro, essendo la vita lastricata di problemi.
Ma, purtroppo, chi è personaggio pubblico non può trincerarsi dietro la privacy: deve accettare le intrusioni e sopportare la stupidità dei pettegolezzi o la violenza delle cattiverie, spesso diffuse da chi se ne avvantaggia e magari può contare nel suo palmares magagne di ben più elevato profilo, tali da non consentirgli in teoria di pontificare.
Ma, si sa, che non c'è mai limite al peggio.
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