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05 giu 2009

Fumo

di Luciano Caveri

Per una volta mi piacerebbe alzare la mano e dire che lo sapevo. Mi riferisco all'aumento dei fumatori in Italia, dopo un periodo di decremento (mentre in certi Paesi del Centro e Est Europa fumano costantemente come dei matti, per non dire della crescita impressionante nel Terzo mondo). Essendo non fumatore, ma con tutti i miei cari fumatori, sopporto da sempre i tabagisti, e mi ero accorto - anche in Valle - di un ritorno del fumo nei giovani e di una espansione del fenomeno nel mondo femminile. Trattasi di notizia grave: mentre per altre cose si discute ancora su nocività o meno, sul fumo non c'è, invece, nessun dubbio scientifico. Per altro, ho sempre cercato di far smettere di fumare mio padre Sandro, schiavo della nicotina sin da ragazzo, e che ora, purtroppo non a caso, si trova obbligato all'ausilio dell'ossigeno 24 ore su 24. Avendo raggiunto gli 86 anni, capisco i suoi sfottò, quando - anni fa - gli dicevo, a fronte dell'ennesima sigaretta, di fare attenzione: «Papà, perdi - ogni volta che ti fumi una cicca - due minuti di vita». Se la rideva e oggi, con l'età veneranda, non penso proprio - pur sperando che i miei figli non diventino fumatori - di potergli dare più di tanto torto.