La tratta dei disperati

clandestini.jpgNel gran parlare del flusso dei disperati dei "barconi" all'assalto dell'Occidente, mi pare che manchi un tassello. Questi clandestini, che lasciano Paesi un tempo ipocritamente descritti come "in via di sviluppo" e che in realtà sono sempre più poveri e privi di elementari principi democratici, sono anzitutto le vittime di organizzazioni criminali che si arricchiscono con i dolori e le speranze altrui, spesso facendoli finire in pasto ai pesci o, come avviene ora, destinandoli persino ad una andata e ritorno grottesca nei suoi meccanismi che non stroncano il traffico. Sarebbe bene che su questo punto, fra le mille divisioni che si evidenziano sulle misure per rispondere a questa tratta di esseri umani, ci fosse una vera reazione internazionale o almeno europea, cercando i responsabili.
Mettere in galera chi specula sulle disgrazie dei poveri del mondo e li carica sulle imbarcazioni verso un improbabile Eldorado sarebbe almeno un segnale. Risolvere il problema vuol dire, ma ci vorrebbe ben altro spazio, riflettere sul rapporto Nord-Sud.

Commenti

Il rapporto nord-sud

Provo ad abbozzare una riflessione sul rapporto nord-sud, perché ritengo che proprio questo sia il modo giusto di affrontare il problema dei migranti.
Concedetemi di rubare un po' di spazio e un po' di tempo.
Luciano conosce a grandi linee la mia storia, ho 48 anni e mi sono formato politicamente all’interno del PCI nel quale sono rimasto fino allo scioglimento (1991), ho poi frequentato gli ambienti più diversi maturando un pensiero liberal-socialista Rosselliano che è quello che mi porto dietro ancora oggi.
Questa introduzione per spiegare il perché della mia proposta di analisi, che si fonda essenzialmente sull’esame dei rapporti economici.
Senza voler scomodare il buon Karl Marx, che del carattere sociale delle forze produttive ha fatto un fenomeno quasi religioso ipotizzando un meccanicismo che dal collasso della attuale società avrebbe dovuto portare direttamente al socialismo, vorrei però proporre una spiegazione che prenda a base dell’analisi la ricerca del profitto.
Se i banditi organizzano barche piene di poveracci lo fanno per i soldi; se le donne sono discriminate nel mercato del lavoro è perché sono maggiormente a rischio di assenza e quindi producono meno ricchezza; se le case farmaceutiche sofisticano i farmaci con sostanze dannose ma poco costose è per fare soldi; se l'industria produce ancora con metodi inquinanti è per non diminuire i profitti con l’introduzione di costose tecniche ecologiche; se si fanno i palloni in Pakistan è perché il lavoro là costa meno; eccetera.
Insomma, tutto il male che facciamo (ad esclusione dei crimini compiuti a seguito di patologie criminali) lo facciamo per profitto.
Perché? Perché siamo malati e vogliamo avere tanti bei mucchietti di soldi come zio Paperone? No!
Lo facciamo perché dal livello della nostra capacità economica dipende il livello della nostra vita.
Ed allora ecco che la proposta socialista, quella che ha sempre avuto per obiettivo la liberazione di ogni persona, torna fortemente sulla scena come l’unica capace di eliminare alla fonte ogni contraddizione, rendendo accessibile a tutti la ricchezza del pianeta e rendendo inutili la ricchezza ed il privilegio.
E torniamo al rapporto nord-sud.
Il sud del mondo non è mica povero perché i suoi abitanti sono scemi, è povero perché al nord conviene così, perché i ricchi popoli americano ed europeo possano continuare a dissipare le ricchezze di tutti a basso costo e senza preoccuparsi di dividere.
Continuiamo a produrre povertà e poi ci stupiamo se le masse disperate accecate dalla luce del nostro "Paese Dei Balocchi" cercano con ogni mezzo di venire a giocare con noi?
Io credo che dovremmo vergognarci.
E che questa vergogna diventi patrimonio generale e si traduca nel cambiamento della politica mondiale, un cambiamento che porti al primo posto i grandi valori della giustizia, dell’equità e della libertà.
Riallacciandomi al topic precedente potrei dire che anche per questi motivi bisogna andare a votare, non basta, ma è qualcosa.

Rispetto la tua posizione...

ma è un pochino schematica.
Trovo che, anche per il Sud del mondo, valga il detto «aiutati che il ciel ti aiuta». L'Occidente rapace sarà pur esistente, ma le élites dei Paesi in via di sviluppo imprigionano i propri popoli anche per il loro tornaconto e non solo perché nostre marionette.

Regole...

Sull'immigrazione, più regole e regole certe significa che un Paese è più serio, non che i cittadini siano più razzisti...
Ma l'Italia non è sempre molto seria.

Ho un minimo di contezza...

sul fenomeno africano. Molti leader sono alla ricerca di denaro e di privilegi mettendo alla morte per fame e malattie i propri popoli. I mondi più industrializzati hanno profonde e cocenti responsabilità, andrebbero messe alla ribalta.
Prima delle Olimpiadi un leader di partito nazionale, dopo una visita in Ciad, ha denunciato le responsabilità cinesi. Ha affermato, in diretta televisiva, che avrebbe iniziato attività di informazione e sensibilizzazione, fino alla richiesta estrema di boicottaggio... mai viste. Le mie richieste di chiarimenti sono andate nel vuoto
Si potrebbe iniziare, investendo il corrispettivo del denaro speso per pattugliamenti, centri di permanenza, identificazioni e altro, direttamente sul territorio africano. Ma che sia investito davvero.
Ho la prova che con la cifra che in Italia si spenderebbe per una piccola utilitaria, messa male, in Burundi tantissimi bambini avrebbero la possibilità di andare a scuola per il periodo completo delle elementari.
Però si devono portare di persona sul territorio, per fare in modo che non sublimino i denari. Prima di partire...

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