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15 mag 2009

Porco sarà lei, anzi...

di Luciano Caveri

Chi ha battezzato la perniciosa influenza messicana quale "suina", per poi pentirsene, ha sortito il crollo dei consumi di carne di maiale con rischi di rovina per i produttori e nessun maiale godrà, comunque vada, di un'amnistia. I valdostani - tranne il numero in crescita di chi, per precetto religioso, non la consuma - amano il porco e in ossequio al detto «non si butta via niente» si sono ingegnati nei millenni a ricavarne vari prodotti, alcuni dei quali davvero originali. Nella mia infanzia, seguendo il papà veterinario, era un classico la visita sul luogo del delitto, vale a dire della macellazione domestica. Devo dire che il decesso risultava piuttosto cruento, ma si sa che l'antica cultura contadina andava al sodo. Consolatorio restava e resta, per altro, anche per il cuore più tenero, l'esito in termini commestibili, che volge in positivo l'epiteto «Sei un porco!».