Dimensione pubblica

silvio_veronica.jpgLa vicenda familiare e umana fra Silvio Berlusconi e Veronica Lario è un fatto privatissimo, che si estende a dimensione pubblica per l'ovvia ragione che il Cavaliere non ha mai fatto mistero - basta scorrere le copertine dei settimanali di gossip - di voler usare la sfera intima per un uso pubblico per rafforzare la sua immagine di leader. Un fatto legittimo anche in democrazia.
Che fosse la corsettina alle Bermuda, il villone in Sardegna, la cantatina in napoletano o francese, i nipotini fotografati con lui e la moglie: ogni occasione era buona per alimentare una figura nel suo complesso e non solo esclusivamente riferibile alla politica.
Questa è la forza di un personaggio carismatico e di un partito personalista, mentre tutto ciò sarebbe diverso laddove vicende personali e dimensione politica fossero state tenute separate.
Per altro, fa sorridere la dichiarazione «non dico nulla», cui corrisponde un'intervista che tratta proprio dell'imminente separazione con i Direttori dei più grandi giornali italiani...

Commenti

Come dici tu...

è il prezzo da pagare quando fai pubblica tutta la tua vita. Soprattutto con scherzi e battute da showman, che il giornalaio non aspetta altro di pubblicheggiare.
Ma questi eventi sono tanto mediatici che mi sembrano artificiosi... Ci fosse, tra un po', un guizzo dove la famiglia si ricompone? In ogni caso, è bravo e userà anche questa vicenda.
Intanto si parla già del prossimo matrimonio: sposerà un clone di se stesso e lo celebrerà lui stesso.
Siamo tutti invitati.

Tra noi (è finita così)

La vicenda della richiesta di divorzio avanzata dalla moglie di Silvio Berlusconi permetterebbe di cogliere al balzo una ghiotta occasione per tacere, visto il carattere estremamente privato della questione. Tuttavia, siccome della sua immagine “dietro le quinte” il Cavaliere ha fatto uno strumento devastante nel rinforzo del suo “brand”, non ce ne vorrà per l'esserci abbandonati ad un rapido esercizio di sana ricerca ipertestuale. Fortunatamente, il risultato con cui se ne esce è che, potenti o no, ricchi o poveri, belli o brutti, tutti lasciamo tracce indelebili, che vanno a comporre la nostra storia, restando impresse sulla nostra pelle, e che - fortunatamente - la prima doccia del mattino non sciacqua via.
Pertanto, malgrado l’età e le intemperie del tempo portino a volte a cambiare idea (è naturale e comprensibile), bisognerebbe comunque ricordarsi il più possibile del proprio vissuto, specie prima di esternare pubblicamente. Sicché, Miriam Raffaella Bartolini (perché Veronica Lario non è che un nome d’arte) ha senz’altro tutto il diritto di prendersela con il «ciarpame per il potere» costituito da starlettes e Veline nelle liste del PdL per le “Europee”, ci mancherebbe. Però, scoperto che il suo tangibile contributo alla cinematografia nazionale è rappresentato da parti in “Sotto… sotto… strapazzato da anomala passione” (di Lina Wertmüller) e “Tenebre” (firmato da Dario Argento), oltre che dalle apparizioni negli sceneggiati televisivi “Bel Ami” e “La Vedova e il Piedipiatti” (entrambi datati 1979), chissà come mai viene da pensare che la sparizione di queste aspiranti Europarlamentari dalle rose di candidati del centro-destra sia avvenuta a seguito dell’arrabbiatura di Gianfranco Fini, piuttosto che dell’anatema catodico di Veronica?
La “cliccata” più sfiziosa, tuttavia, è quella che permette di venire a capo del fatto che Silvio ha conosciuto Miriam Raffaella la sera in cui l'ha vista sul palcoscenico dell’(allora di sua proprietà) teatro "Manzoni" di Milano, nel 1980, intenta a recitare in “Il magnifico cornuto” di Fernand Crommelynck. Se nella vita niente è per caso - e Berlusconi è proprio il manifesto vivente di tale filosofia - forse non sarebbe stato male che il Cavaliere investisse qualche secondo in più a rifletterci sopra.

Stupore...

ciò che maggiormente mi ha stupito è la dichiarazione alla stampa della moglie....
Se succedesse a me prima ne parlerei con il coniuge e poi farei le dichiarazioni alla stampa...
mi è sembrato di capire che è stato fatto tutto all'incontrario....

Chissà

Temo che sia difficile dire, bisognerebbe conoscere tante dinamiche che appartengono alla loro dinamica di coppia...

Cari divorzi...

penso che il problema denaro diventi l'elemento clou di tutta la faccenda.
Parenti e amici si scannano per molto meno.

Comunque...

è l'argomento clou del chiacchiericcio politico.

Spero...

che non sia la nuova saga di "biutiful" all'italiana!

Quel che colpisce...

è l'assoluta convinzione popolare di come Berlusconi riuscirà a far girare il vento...

Sicuramente...

l'abilità di Berlusconi sta nell'aver fatto del suo vivere una sorta di "Truman Show" alla rovescia, in cui il protagonista del reality decide come e cosa la regia debba inquadrare. Un diabolico espediente che ogni giorno gli assicura una visibilità mediatica incredibile.
Però, esiste anche, nella categoria giornalistica, al di là della macchinazione berlusconiana, un virus per cui, quando il nome di "Sua emittenza" è coinvolto, ci si butta a pesce sulla vicenda a priori, riempiendo spazi ai confini dell'infinito e del logico, nonostante i fatti del giorno offrano notizie ben più consistenti. Purtroppo, dal morbo non sono esenti firme illustri.
Se fossi Massimo Gramellini, probabilmente, avrei dedicato il mio "Buongiorno" di oggi al bimbo di nove anni che è riuscito nell'incredibile impresa di far sentire fuori posto, anche solo per qualche secondo, Condoleeza Rice, con una domanda sulle torture a Guantanamo. Un "Davide e Golia" versione 2009, che ben avrebbe meritato la "prima" di un autorevole giornale.
Epperò, leggete qui come invece il Vicedirettore di "La Stampa" dà il benvenuto ai lettori dell'edizione odierna.
Aggiungiamo a ciò il fatto che la vicenda della separazione del premier dalla sua consorte occupa tre pagine interne, e che un'altra se ne va per le dichiarazioni di Marcello Dell'Utri nell'intervista a Klaus Davi (rese, guarda caso, nel momento in cui il personaggio di cui il Senatore del PdL è braccio destro sta vivendo un episodio potenzialmente pericoloso dal punto di vista dell'immagine), e chiediamoci quanto spazio resti per altri approfondimenti sull'edizione di oggi del quotidiano torinese.
Come dite?
Questo forse spiega perché non sono Gramellini?
E' probabile.

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