Una delle ossessioni della modernità è la puzza. Non ho mai fatto il monatto o lavorato negli spurghi e dunque il naso mi funziona bene, perciò osservo come un tratto contemporaneo, rispetto ad un'infanzia odorosa come era normale che fosse, quanto siano numerose le pubblicità di deodoranti in tutte le salse. Si va dall'igiene intima alle ascelle, dall'infanzia alla terza età, si sale dai piedi all'alito, si scende dai capelli al culino. Ma il top è il deodorante da bagno che, facendo il pari con i detersivi usati per bonificare lavandini o bidet raccapriccianti, trasforma con un semplice tocco in boschi odorosi anche i cessi simili ad antri infernali. Basta un "psss" e spuntano fiori e effluvi paradisiaci. Ma colpisce il bimbo nello spot televisivo che non vuole andare nel puzzolente bagno domestico, ma comunica bruscamente alla mamma che accetta di farla solo nel gabinetto di Paolo, dotato evidentemente del giusto profumo ambientale. Ma chi è 'sto Paolo?