Caro Alexis,
sei il mio figlio più piccolo e mi indirizzo a te, perché i tuoi "fratelloni", Laurent e Eugénie, sono ormai adulti e come tali sanno ben capire questa guerra terribile scoppiata in Europa.
So bene che a scuola ti hanno spiegato quanto sta avvenendo: ho visto quanto vi hanno fatto leggere e dunque condivido l'approccio sensato che hanno avuto nello spiegarvi con garbo quanto sta avvenendo. Il silenzio sarebbe stato negativo, quando le immagini dell'orrore irrompono dai televisori di casa nostra. Anche noi genitori ti abbiamo spiegato i fatto e tu, ormai quasi dodicenne, hai ascoltato, hai chiesto e hai capito. Segno che siamo riusciti - assieme ai tuoi insegnanti - a spiegarti la drammaticità dei fatti. E' importante farlo, perché voi ragazzini ne parlate fra di voi e con il vostro telefonino (so che sei stato l'ultimo della tua classe ad averlo) o con il tablet potete comunque curiosare, malgrado i controlli parentali che ti impediscono di esagerare.