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27 apr 2022

Quando la libertà d'opinione è un alibi

di Luciano Caveri

Dedico il 25 aprile - data di domani per me importante - ad Alessandro Orsini, questo "Carneade" spuntato dal nulla e diventato il primo putiniano d'Italia. Preso subito come fenomeno da circo da Bianca Berlinguer, conduttrice sopravvalutata (e lo è stata sempre nella sua carriera al riparo di un'illustre genia), che non sa andare a braccio ed arriva in studio dove legge i suoi copioncini, che sono la negazione della televisione. Una specie di "maestrina" che, come una starlette qualunque, nasconde le rughe con potenti luci che la rendono simile ad un'aliena. Aveva già sotto la sua protezione la caricatura del montanaro ruspante interpretata da Mauro Corona e poi si è impadronita di Orsini, che ormai appare anche in altre televisioni, perché certo pubblico - scadente anche lui - è attratto da chi la spara più grossa e lui è un astro nascente del genere.

Già coccolato da Marco Travaglio, "Torquemada" anche lui sopravvalutato, che ha ovviamente subito dato ad Orsini una rubrica nel solco della scelta filorussa di quel "Fatto" che ormai da anni è l'organo ufficiale dei pentastellati. Un giorno scopriremo i risvolti di questa liaison dangereuse per un giornale che vende copie equivalenti agli abitanti di Cuneo. Ma torniamo al fenomeno Orsini, di cui tra l'altro si sa poco e speriamo che qualcuno faccia una bella inchiesta sulla sua vita e sulle sue origini. Dice il professore (associato) alla "Luiss" di Roma: «L'Italia fino al 1945 non è stata mai una democrazia liberale e mio nonno ha avuto un'infanzia felice». La Berlinguer non batte un ciglio, malgrado la sua storia familiare e un marito, Luigi Manconi, che se fosse stato in studio - l'ho conosciuto e apprezzato personalmente - avrebbe distrutto Orsini con poche frasi. Uno sdoganamento del fascismo che ha creato un'interessante catena di interventi sui "social" nei quali in un numero enorme hanno raccontato orrori, dolori e angherie durante il ventennio di nonni, padri e parenti vari per ricordare allo smemorato professore quanto avvenne durante la dittatura mussoliniana in combutta, da un certo punto in poi, con i nazisti. Un campionario interessante e spesso commovente che non scuote quello sguardo fisso e meccanico di Orsini, che immagino già pregusti un seggio parlamentare aiutato dai "Cinque Stelle", che non perdono mai occasione per mostrare la loro bassezza politica e morale. Basta rifugiarsi dietro la libertà d'opinione, quando diventa paravento per informazioni false, opinioni da ubriaco, complottismo vari e complicità con i "cattivi". Bisogna avere una reazione forte e decisa verso certi individui che approfittano - e per me è un dolore, avendoci lavorato - di una "Rai" che cessa di essere servizio pubblico e valorizza i mediocri, che pensano solo agli ascolti ed non a fare correttamente il proprio mestiere. Scriviamolo in occasione del 25 aprile e diciamolo forte e chiaro. Basta tolleranza verso chi finisce per minare valori e ideali. Smascheriamo senza paura chi disinforma e chi strumentalizza. Dimostriamo che esiste un limite non valicabile e che non siamo assuefatti alla mediocrità.