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11 lug 2016

Saranno cartoline

di Luciano Caveri

Mi è capitato di raccontare come ci sia stato un tempo, difficile da spiegare ai giovanissimi, ma non molto distante in verità ma oggi la rapidità dei cambiamenti falsa persino la nozione del tempo rendendo tutto più distante, in cui si scrivevano le cartoline illustrate. Nate verso la fine dell'Ottocento, divennero - come racconta un sito sulla storia delle Poste - "a cavallo del Novecento un fenomeno nuovo, paragonabile all'odierno Internet, con cui milioni di persone si scambiavano saluti da un luogo all'altro del mondo per mostrare a chi stava a casa, per la prima volta nella storia, luoghi visitati dal turista". Per essere più precisi la cartolina, ancora senza immagini, la si deve al dottor Emanuel Hermann, un professore di economia viennese che, studiando l'efficienza del servizio postale austriaco, suggerì l'idea di inviare messaggi più brevi e rapidi così da aumentare il traffico postale e, di conseguenza, anche i guadagni.

La sua idea fu accolta positivamente, tanto che il 1° ottobre 1869 fu emessa la prima cartolina, tuttavia ancora bianca sia sul fronte che sul retro. Per la cartolina illustrata la versione più accreditata premia come ideatore un cartolaio e libraio di nome Léon Besnardeau, residente a Sillé-le-Guillaume in Francia. Nel novembre del 1870, in occasione dello scoppio della guerra franco-prussiana, si accamparono nelle vicinanze di questa località, quarantamila soldati della prima Armata di Bretagna, bisognosi di carta da lettere e buste per scrivere alle famiglie ed alle fidanzate. Quando le scorte terminarono l'ingegnoso cartolaio tagliò in rettangoli di sei centimetri per nove le copertine dei quaderni avanzate, dopo che i fogli erano stati venduti uno per uno, e fece stampare sulla faccia destinata all'indirizzo immagini a soggetto militare (fucili, tamburi, cannoni), accompagnate da scritte di carattere patriottico. Un caso raro di invenzione legata alla guerra senza fare delle vittime. In Italia l'introduzione della cartolina comparve il 1° gennaio 1874, solo successivamente arrivò la cartolina illustrata: la prima fu creata nel 1896 in occasione delle nozze del principe Savoia di Napoli (poi re Vittorio Emanuele III) con la principessa Elena di Montenegro e riportava sul fronte gli stemmi italo-montenegrini. I due frequentarono poi la Valle d'Aosta, anche a caccia, e chissà che non spedirono da qui cartoline illustrate nel corso del loro Regno... Io di cartoline ne ho spedite tante: ricordo le prime gite scolastiche in cui davanti alle cartolerie o i negozi di souvenir delle località visitate si compravano le cartoline, oggi in bella mostra per rari acquisti, scegliendole allora a seconda dei destinatari e poi, una volta appiccicato il francobollo e contando sulle Poste, si condivideva con altri il gusto della propria esperienza. A differenza dei "social" attuali, specie in versione fotografica, si sceglievano immagini scattate da altri che rispondessero al nostro gusto personale nel rapporto con la persona cui spedirla. E naturalmente se ne ricevevano, a nostra volta, da amici e parenti: ancora oggi nella mia casa natia spunta da qualche cassetto, come un messaggio in bottiglia, qualche cartolina con saluti dal... passato, spesso straordinariamente evocative di persone e situazioni sepolte nel fondo della memoria. Visto che per una decina di giorni sarò in vacanza, ho deciso che scriverò qui messaggi più brevi - direi dimezzati - rispetto a quelli consueti, tipo cartoline, e le pubblicherò, per via del fuso orario, in un orario eccentrico, diverso da quello solito che perseguo di prima mattina con una certa puntualità. Spero che la ciambella riesca con il buco!