L'acquisto delle funivie a Courmayeur

La funivia a CourmayeurLa notizia era nota e non coglie affatto di sorpresa: "La Compagnie des Alpes a conclu un protocole d'accord en vue d'une cession de l'intégralité de sa participation de 29,8% dans la société Courmayeur Mont Blanc Funivie (Cmbf), société exploitant le domaine skiable de Courmayeur, a indiqué le groupe dans un communiqué. Cette cession s'effectuera au prix de 1,5 million d'euros environ auprès de la société Finaosta, détenue par la région du Val d'Aoste (Italie) et déjà actionnaire à hauteur de 33,7% de Cmbf.
Cette opération reste soumise à l'autorisation préalable des autorités de la concurrence italiennes, précise la Compagnie des Alpes.
La direction précise que le prix de cession convenu rendra l'opération "sans incidence" sur le résultat consolidé 2009-2010 du groupe. La Compagnie des Alpes était entrée au capital de CMBF en 1996"
.
Questa scelta conferma una linea, resa evidente dalla "regionalizzazione" degli impianti del Breuil-Cervinia, preferendo la soluzione pubblica alla proposta - che personalmente mi pareva interessante - proveniente dai privati di Zermatt.
Scompare così, di fatto, con l'acquisizione di Finaosta, l'unica società funiviaria "privata", usando le virgolette proprio per la singolare configurazione della "Compagnie des Alpes", espressione della pubblica "Caisse des dépôts-développement" francese.
Ovvio che l'ormai totale attrazione sulla Regione degli impianti a fune pone dei problemi seri di Governance e anche di economie di scala, perché in tempi di probabili ristrettezze è bene sapere che reggere i costi di gestione e i forti investimenti non sarà per nulla banale.

Commenti

Se poi le temperature...

aumentano e valgono gli studi interessanti della svizzera Martine Rebetez in "Le Alpi sotto serra", questo potrebbe essere un investimento veramente pessimo.

Esiste un libro...

di questa autrice? In effetti il cambiamento climatico resta uno scenario inquietante!

I costi di gestione...

sono indubbiamente importanti, a questi andranno sommati i costi indispensabili per il continuo rinnovamento delle stazioni per evitare che diventino obsolete. Regionalizzando tutto è più facile, sarebbe stata interessante (indubbiamente più difficile) la ricerca dei privati, sono contrario ad avere tutto in mano al "pubblico" sono favorevole alle privatizzazioni.
Ora per ottimizzare i costi, ma non credo che a nessuno interessi, sarebbe importante creare un unico Consiglio di amministrazione che gestisca tutte le società di impianti di risalita.

Non era forse...

ieri che la Marcegaglia chiamava lo Stato a tirare la cinghia? Invece sembra che in Valle la "Rava" si voglia accollare sempre più costi. Se è così difficile trovare dei privati disposti a lanciarsi in queste imprese sempre meno redditizie un motivo ci deve essere. Certo a controllare ogni possibile attività si finisce poi per controllare coloro che ci lavorano. Ed al momento delle elezioni quel controllo torna forse utile.
La cosa che lascia più perplessi è che il "sig. Rossi" non investirebbe mai denaro suo in attività dai conti incerti ma lascia fare quando le tasse da lui pagate, ergo sempre denaro suo, vengono investite nelle avventure più disparate.
E non mi si dica che la Regione ha il dovere di salvare tutto e tutti: abbiamo visto a cosa porti la politica del too big to fail...

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