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04 apr 2009

Raddoppio del tunnel del Monte Bianco

di Luciano Caveri

Ieri in Consiglio regionale sono intervenuto per ricordare le vittime del rogo di dieci anni fa. Ho parlato, come potete ascoltare nel contributo audio, di alcune questioni correlate (direttiva europea sulla sicurezza, investimenti ferroviari sulle Alpi, assenza di multe per chi non rispetta l'interdistanza, modernità dell'autostrada del Monte Bianco), ma non ho parlato in aula del raddoppio del tunnel, evocato dal collega del Pdl Massimo Lattanzi. Sia l'Ansa di ieri che La Stampa di oggi fanno pensare il contrario e ciò da vecchio cronista mi fa sorridere. Non ne è ho parlato perché non era argomento e perché la mia contrarietà è stata ripetuta spesso. Oltretutto, se prima della partenza dei tunnel ferroviari Torino-Lione e del Brennero ci si poteva preoccupare per una scelta stradale su cui la Commissione europea si era già espressa negativamente e foriera in caso appunto di raddoppio di qualche rischio di eccesso di Tir attraverso la Valle, oggi la questione è risolta nei fatti. I Tir diminuiscono da soli in barba ai pessimisti e la realizzazione degli attraversamenti ferroviari (con in più il completamento della linea ferroviario attraverso la Svizzera con la prossima apertura del nuovo Gottardo) sposterà le merci su treno e dunque l'andamento dei camion sarà in diminuzione.