Tema complesso ma essenziale, quello di prevedere l'intesa per la modifica del nostro Statuto speciale.
Senza pariteticità Valle d'Aosta-Stato, ogni riforma complessiva pagherebbe la mancanza di una logica pattizia.
Spero che la posta in gioco si capisca da questo mio intervento in Consiglio Valle. Buon ascolto.
L'intervento integrale, nella mattinata di martedì 2 dicembre, durante la discussione generale in Consiglio regionale, sul bilancio di previsione 2009 e sulla legge finanziaria regionale.
La registrazione audio della conferenza stampa di presentazione del sito, tenutasi alle 15 di mercoledì 2 ottobre nella saletta riunioni dei gruppi consiliari. Oltre a me, c'erano il capogruppo dell'Union Valdôtaine, Diego Empereur, il vice capogruppo Andrea Rosset ed i consiglieri Hélène Impérial e Piero Prola, che hanno offerto un gradito rinfresco alla fine dell'incontro con la stampa.
L’inondazione in Emilia-Romagna (quest’ultima ancora più colpita dalla calamità) riaccende - pur nella differenza dei territori e della loro grandezza - i ricordi della nostra alluvione del 2000 e delle conseguenza gravi e luttuose.
Facile dunque rendersi conto, in una dimensione ben più vasta, della sofferenza delle popolazioni, delle distruzioni avvenute e dei danni ingenti alle attività economiche.
La pioggia, così attesa per via della lunga siccità, si è trasformata in un evento eccezionale davvero catastrofico con le solite polemiche inutili sul perché e sul per come, che andrebbero rinviate - quando fondate - al post emergenza.
Di sicuro emerge il solito problema nel rapporto fra montagna - gli Appennini largamente abbandonati - e la sottostante pianura. Da molto tempo anche laggiù si sottolineavano i rischi di questo spopolamento dei paesi montani e della conseguente trascuratezza dei territori con pericoli annunciati e purtroppo trascurati.
Non si può che esprimere solidarietà e aiutare nell’emergenza, come avvenuto con la colonna mobile valdostana inviata a Ravenna e, ripetendo modelli di sciagure passate, immaginare che la Valle d’Aosta “adotti” un paese, aiutandolo nella ricostruzione.
Intanto si spera che cessi la pioggia e cessi la drammatica emergenza.