«Ogni giorno della vita è unico, ma abbiamo bisogno che accada qualcosa che ci tocchi per ricordarcelo. Non importa se otteniamo dei risultati o meno, se facciamo bella figura o no, in fin dei conti l'essenziale, per la maggior parte di noi, è qualcosa che non si vede, ma si percepisce nel cuore». (Haruki Murakami)
Ho già scritto più volte di come la pandemia ci abbia resi peggiori. I difetti di ciascuno - ed io mi occupo anzitutto dei miei - si sono accentuati, come se l'amara lezione, condita da mille altri problemi che ci angustiano, non fosse servita a guardare il mondo con occhi migliori, come auspicato nella citazione all'inizio.
Eppure ci sarebbero state tutte le buone ragioni per fare di necessità virtù, pur depurata dal rischio retorico dei tempi difficili. In genere le difficoltà e le paure dovrebbero aggregare, mentre il seme della divisione sembra essere prevalente. Chi vede il mondo dal suo interesse per la politica, come il sottoscritto, passa il tempo ormai a stupirsi del germe della litigiosità, spesso davvero fine a sé stessa.