July 2022

L'imprenditore illuminato nel cuore delle Alpi

Leonardo Del VecchioCi sono due elementi di casualità in quanto scrivo oggi.
Il primo è un territorio, il bellunese, quel pezzo veneto delle Dolomiti, dove mi era capitato di andare alcune volte - quando avevo la delega governativa sulla montagna da sottosegretario alla Presidenza del Consiglio - per inaugurazioni o convegni. A Belluno città ero poi andato a vedere la Prefettura per scorrere l'elenco dei prefetti, perché lì esercito questo ruolo mio nonno Renato ed in quella città nacque nel 1923 mio papà Sandro, senza avere poi nessun legame successivo, se non la presenza in famiglia per decenni di "Maria grande" (chiamata così per distinguerla da una mia zia), una giovane di Falcade che si trasferì ad Aosta per occuparsi quasi sino alla fine della sua vita delle faccende domestiche.

Quelle estati

La spiaggia d'oro di Porto MaurizioPer almeno una ventina d'anni le mie estati sono state dominate dal mare, anzi da un luogo di mare con stagioni che parevano infinite e anzi lo erano.
Si partiva ai primi di giugno tutti e quattro (papà, mamma, mio fratello ed io), sin da quando le autostrade non c'erano ancora. C'erano le due auto di famiglia stipate in direzione Imperia, destinazione dei nonni prima che le tre sorelle Timo (mamma Brunilde e zie Floriana ed Agostina) bisticciassero ed i tre nuclei familiari finissero in rispettivi appartamenti.
Papà stava qualche giorno poi rientrava in Valle per lavorare nella cura degli animali e finivamo nelle mani della mamma e dei cugini maschi (Giuseppe detto "Giusi", Franco e Luca) con cui si è vissuti per anni in una logica da "Banda Bassotti" sotto l'ala benevola di nonna Ines e più distante di nonno Emilio con contributo degli zii, Ulrico e Pino.

Futilità estive

La pizza...La futilità per fortuna domina molte discussioni estive a fare da contraltare alle notizie orrende che si sommano in questo 2022, che pare un concentrato di tragedia da cui ci si può esentare ogni tanto senza complessi di colpa.
Scrive Milan Kundera e se lo dice lui mi fido: «Fin dall'inizio della storia l'uomo non ha conosciuto che il mondo tragico e non è capace di uscirne. L'età della tragedia può aver fine solo con una rivolta della frivolezza».
Ho assistito in queste ore ad alcuni estratti di frivolezza. Attorno ad un ombrellone ho sentito disquisire a lungo su quale sia la pizza migliore e devo dire che il repertorio che ho visto sfoderare è stato vastissimo e circostanziato. Alta, bassa, croccante, morbida, rotonda, quadrata, nel pentolino. E il segreto? Il segreto della pizza è l'acqua, anzi il segreto è il pomodoro, no la farina, però l'impasto è pure più importante del forno a legna.
Tuttavia, come scordare l'olio, la mozzarella e ogni ben di dio per arricchirla?

Alpi in lutto

Il ghiacciaio della Marmolada dopo il crollo del seraccoLa tragedia della Marmolada, ci mette di fronte - in modo drammatico con morti e feriti a causa del distacco di un seracco con valanga conseguente - al fenomeno ormai noto dello scioglimento dei ghiacciai, uno degli aspetti macroscopici causati dal riscaldamento globale.
L'eccezionalità di questa estate torrida si somma ad un inverno senza neve che alimentasse le masse di ghiaccio. Fenomeno di punta di un percorso ormai reso manifesto dagli scienziati, con buona pace dei negazionisti che ci sono anche su questo. Se anche i governanti del mondo invertissero con rapidità la tendenza in atto, l'abbrivio esistente porterebbe comunque ad una vasta e progressiva spoliazione dei ghiacciai con montagne ridotte all'osso.

Morte senza dignità

Marco PatucchiLa Corte Costituzionale, con una sentenza di quest'anno, non ha consentito il referendum sull'eutanasia, perché con lo strumento abrogativo proposto non si sarebbe, secondo la Consulta, ottenuto un risultato accettabile.
La responsabilità - ma gli stessi giudici lo avevano già fatto in passato - sarebbe ora del Parlamento, che sul tema appare come paralizzato e, si sa, come questo derivi da una chiusura posta dall'influente componente cattolica, schierata nella logica del «no» della Chiesa con un'opposizione sempre più difficile da capire. Basta guardare alle legislazioni di civilissimi Paesi europei nella materia e capire che ci sono spazi per evitare abusi e storture.
Giusto l'altro giorno - e sono sempre momenti difficili - mi è stata raccontata, per l'ennesima volta, la sofferenza derivante del meccanismo della sedazione profonda per un malato terminale di cancro con parenti in attesa fra mille l

Il sistema delle Partecipate

L'insegna sul palazzo di 'Finaosta'La stagione dei bilanci e delle assemblee nella Partecipate regionali, siano esse dirette ("Finaosta", "In.Va.", "Casino de la Vallée") o indirette ("CVA", impianti a fune, "VdaStructure"), pone chi si occupa del settore di fronte al sistema complesso sviluppatosi negli ultimi quarant'anni, che permea la nostra economia attraverso il capitale pubblico della nostra Regione autonoma.
Non è solo una questione di responsabilità, derivante dal famoso controllo analogo e dalla governance attraverso strumenti di programmazione nel quadro della legge Madia (normativa ormai da riformare!), concepita per riordinare e meglio governare il settore anche nel rispetto dei limiti di spesa pubblica.
C'è di più e mi riferisco alla necessità, attraverso la scelta degli amministratori che se ne occupano, di capire sempre meglio le necessità di razionalizzazione di queste partecipazioni e del loro buon funzionamento nel delicato equilibrio fra l'autonomia delle società e la coerenza delle loro azioni rispetto al programma di governo, in più nella ripartizione dei poteri da rispettare fra Governo regionale e Consiglio Valle.

La prevalenza del mugugno

Il modellino della 'Schleich' di Puffo Brontolone«Ogni giorno della vita è unico, ma abbiamo bisogno che accada qualcosa che ci tocchi per ricordarcelo. Non importa se otteniamo dei risultati o meno, se facciamo bella figura o no, in fin dei conti l'essenziale, per la maggior parte di noi, è qualcosa che non si vede, ma si percepisce nel cuore». (Haruki Murakami)
Ho già scritto più volte di come la pandemia ci abbia resi peggiori. I difetti di ciascuno - ed io mi occupo anzitutto dei miei - si sono accentuati, come se l'amara lezione, condita da mille altri problemi che ci angustiano, non fosse servita a guardare il mondo con occhi migliori, come auspicato nella citazione all'inizio.
Eppure ci sarebbero state tutte le buone ragioni per fare di necessità virtù, pur depurata dal rischio retorico dei tempi difficili. In genere le difficoltà e le paure dovrebbero aggregare, mentre il seme della divisione sembra essere prevalente. Chi vede il mondo dal suo interesse per la politica, come il sottoscritto, passa il tempo ormai a stupirsi del germe della litigiosità, spesso davvero fine a sé stessa.

Chiudere le montagne?

I soccorritori sulla MarmoladaIl destino della montagna è che nella grande informazione nazionale dei nostri territori e dei nostri problemi se ne parli solo a fronte di tragedie. Il caso della Marmolada conferma l'assunto.
Si accendono i riflettori sulle alte cime e sul mondo che ci vive attorno e lo si fa spesso con l'atteggiamento superficiale di chi non ne conosce caratteristiche e peculiarità e guarda ai montanari con scarsa conoscenza e con vecchi pregiudizi.
Per cui - banalità assoluta - la montagna diventa «assassina» e spuntano esperti - molti di campo ambientalista - che si mettono a concionare, snocciolando mille banalità, che mostrano il vuoto assoluto salgono sul proscenio a dispetto di chi certi argomenti li conosce da una vita.

La democrazia fragile

Fragilità...Quali sono in questa fase storica i doveri della politica? La domanda, in parte retorica, spalanca un tema importante per la credibilità della democrazia, creatura istituzionale fragile ma preziosa. E ciò avviene in un momento cruciale in un periodo niente affatto ordinario ed è facile ricordarlo a chi si fosse distratto.
L'emergenza incombe perché la pandemia sta riprendendo quota, smentendo l'idea che il virus d'estate si sarebbe acquietato. Anzi, ci si avvia, in un torpore pericoloso di parte della popolazione, verso la quarta dose. Il Governo Draghi ha atteso troppo nel riaprire i centri vaccinali e farlo in vista del mese di agosto non sarà facile per le Autorità locali, su cui pesano come sempre gli aspetti organizzativi.
Intanto la guerra in Ucraina prosegue ed ha innescato - anche se spesso appare un alibi - situazioni di rincari generalizzati ed un senso di disagio e di preoccupazione malgrado il periodo vacanziero. La crisi energetica con i rubinetti del gas in mano a Vladimir Putin apre scenari preoccupanti e mostra il disastro della politica energetica italiana.

Più sicuro il tunnel del Gran San Bernardo

L'ingresso del tunnel di sicurezza del Traforo del Gran San BernardoPer i casi della vita ci si trova a seguire questioni con diversi cappelli. Caso significativo il caso del futuro dei nostri Trafori stradali alpini, i primi che attraversarono le Alpi a metà degli anni Sessanta.
Il Monte Bianco fra Italia e Francia balzò purtroppo agli onori della cronaca per il tragico rogo del 1999, dimostrando come risultasse necessario un livello ben superiore di sicurezza. In particolare si appurò come non bastassero i rifugi di sicurezza a fronte di temperature elevatissime come quella che si creano in quel tunnel nella combinazione che causò i fatti fra un Tir in fiamme e un camion vicino che trasportava margarina con un fiammata che rese inutile gli allora sistemi, anche per chi entrò in un riparo che si riteneva, a torto, sicuro. Seguii quelle vicende come deputato della Valle d'Aosta e il tema fu trovare modalità e finanziamenti per una riapertura del Traforo con un percorso che dai rifugi dimostratisi inutili consentisse agli utenti di uscire rapidamente dal tunnel stesso senza restare intrappolati all'interno.

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