L'altro giorno nel paese dove sono cresciuto, Verrès, ho chiesto notizie del campetto di calcio dove giocavo a pallone, che si trova sotto il campanile della Collegiata di Saint-Gillles, un complesso che risale all'anno Mille. Risposta: «Non ci va più nessuno».
Vero! Guardatevi attorno e, per chi ha vissuto da piccolo e poi da ragazzo, la logica di una partitella a pallone dovunque capitasse la situazione è deprimente.
La illustra con immagini condivisibili Francesco Florista in una bella lettera al "Corriere": «L'Italia preindustriale e preconsumistica degli ultimi anni 50 e primi anni 60 non era, poeticamente e nostalgicamente parlando, solo quella pasoliniana delle lucciole; era anche, nei miei ricordi di undici-dodicenne, quella di noi ragazzini in pantaloni corti. Li portavano tutti, sempre, anche in inverno, fino ai 12-13 anni; unica eccezione, ma non sempre, Prima Comunione e Cresima».