Tutti diventati traduttori per capire l'esatto significato della maledizione con cui il Presidente francese Emmanuel Macron si è espresso in un'intervista, dicendo che «il veut "emmerder" les non-vaccinés».
Si passa infatti dal garbato «infastidire» ai meno poetici «far incazzare» o «far girare le balle». Proporrei il poco elegante ma più realistico «smerdare».
Claudio Cerasa sul "Foglio" plaude ed io con lui, ricordando che: «Può capitare di perdere la pazienza e può capitare di pensarla come Emmanuel Macron che proprio ieri, in una intervista al "Parisien", ha detto, testualmente, di volere "rompere le palle" il più possibile a chi non si è ancora vaccinato contro il covid, in modo da indurlo a vaccinarsi per proteggere se stesso e il resto della popolazione. Rompere le palle, ecco. E dopo tutto quello che è successo forse è la strategia giusta. Pensiamoci un attimo. Ci si è provato con la scienza e lo si è fatto spiegando, numeri alla mano, che i vaccini sono sicuri, che i vaccini sono testati e che non vaccinarsi, in tempo di pandemia, è una scelta suicida non soltanto per la comunità in cui si vive ma anche per se stessi. Ci si è provato con la razionalità e lo si è fatto spiegando, numeri alla mano, che i vaccini possono accelerare il percorso che ci porterà alla fine della pandemia e che solo i vaccini possono offrire a ciascuno di noi la possibilità di proteggerci da un virus letale che solo in Italia ha ucciso circa 130mila persone. Ci si è provato con la politica e lo si è fatto cercando di arrivare con l'arte della retorica laddove non si riesce ad arrivare con la forza della scienza. Ci si è provato in mille modi diversi, tentando di rendere il vaccino indispensabile in alcuni casi e obbligatorio in altri, dando la possibilità a chi non è vaccinato, oggi, di poter andare al massimo a lavorare o a fare una corsetta (dal 15 febbraio per gli over 50 neanche più questo; il vaccino sarà obbligatorio). Ma c'è un elemento ulteriore, e poco valorizzato, che, all'interno della strategia del rompere le palle il più possibile a chi non si è ancora vaccinato, dovrebbe spingere la maggioranza silenziosa dei vaccinati a smetterla di essere tollerante con l'Italia dei non vaccinati. E quella ragione riguarda un aspetto che c'entra poco con la virologia, c'entra poco con la politica e c'entra invece molto con l'economia».