I mesi restano lì, appesi al calendario e spetta a noi giudicarli a seconda delle caratteristiche che, oltre al nome, abbiamo affibbiato loro.
Novembre lo riassume, in una strofa finale di una sua poesia, Giovanni Pascoli:
«Silenzio, intorno; solo, alle ventate
odi lontano, da giardini ed orti,
di foglie un cadere fragile. E' l'estate,
fredda, dei morti».
Insomma: siamo nel mese in cui l'autunno si intristisce e per molti, me compreso, il ritorno all'ora solare, che significa di fatto meno luce fra pomeriggio e sera, dà un senso di tristezza nel contesto di una natura che si ferma. Poi ci sono i morti ricordati nel giorno di oggi, ma in realtà inseriti in un periodo che diventa ancora più complesso, come cercherò di spiegare.