August 2021

Agosto, Augusto

L'Arco d'Augusto ad AostaAgosto. Se dovessi dire la partenza di questo mese me l'ero figurata diversa, pensando a certi aspetti di liberazione sull'onda dello scorso anno di questi tempi.
Pensavo, quando l'estate era ancora distante, che il virus si stesse piegando alla campagna vaccinale, che non ha purtroppo raggiunto ancora quei livelli che faranno gridare all'immunità di gregge e intanto raffreddassero il contagio. Anzi, se non si fossero cambiati i parametri certe zone mediterranee avrebbe già dovuto chiudere le spiagge, come noi fummo costretti a fare quest'inverno con gli impianti di risalita. Stesso trattamento, davvero?
Ora agosto agisce come una sorta di cuscinetto e dipenderà da queste settimane il destino dei mesi a venire. Spero che si abbia il coraggio di dare segni di obbligatorietà alla campagna vaccinale con scorno per quei politici che magari si fanno pure vaccinare ma con tanti distinguo per non dispiacere agli anti-vaccinisti.

Il 2 di agosto…

Le deux... di un manichinoOggi mi va di scherzare, prima di infilarmi per i giorni a venire, in una versione estiva con caratteristiche tematiche.
Il 19 novembre di ogni anno si celebra la "Giornata mondiale dell'uomo", ma nessuno (o quasi) lo sa. Mentre la "Festa della donna", che cade l'8 marzo, viene festeggiata tra impegno e divertissement e promossa in tutto il mondo, quella dedicata al sesso maschile non riceve lo stesso trattamento. Neanche un coriandolo o un convegno...
In Italia esiste, invece, in termini assai scherzosi il 2 agosto, la "Festa degli uomini", che nulla ha a che fare con la sconosciuta giornata appena citata e nata in quel paradiso che è Trinidad e Tobago e dal 1999 finita sotto il patrocinio delle Nazioni Unite. Che si festeggiasse ai Caraibi mi pare non male.

Emozioni

Il '45 giri' di Lucio Battisti...Per qualche giorno mi occuperò di un filone in questo mio blog quotidiano, tranne fatti eccezionali in quello che dovrebbe essere un solitamente sonnolento culmine dell'estate.
Il percorso è quello delle emozioni. Tema sul quale esistono fior di specialisti di diversi discipline che indagano l'animo e il cervello. Io ne scriverò in modo soggettivo e senza pretese. Con il tempo, costretto com'è ovvio a... frequentarmi, mi sono formato dei miei pensieri. In più mi è sempre piaciuto osservare ed anche commentare i comportamenti altrui ed ogni anno che passa il bagaglio cresce di peso e si formano delle convinzioni più o meno giuste.
Parto - non appaia un paradosso - da una canzone. Siamo nel 1970 e esce, cantata da Lucio Battisti su testo di Mogol, "Emozioni". L'autore segue infatti un suo percorso interiore, che porta poi alla frase culmine, che è «Capire tu non puoi, tu chiamale se vuoi emozioni».

La collera

Rabbia secondo 'Pixar'Inizio la disamina delle emozioni nella visione soggettiva che ho dichiarato. Comincerei dalla "collera", termine abbastanza in disuso, come le consorelle "sdegno" o peggio ancora "ira". A naso ormai si è svolgarizzato (scusate il neologismo) l'espressione "incazzato", forse di difficile traduzione ma che rende bene l'idea nel linguaggio popolare e attraversa altre parole come "irritazione", "fastidio", "ostilità" al limitare dell'"odio", di cui non tratterò.
Non so se sono propenso a questo sentimento che ti accende come un cerino o ti fa ardere come un fuoco nel camino. Spesso sono stato rimproverato di avere scatti di nervi in determinate situazione. Direi, facendo autocoscienza, che è vero che mi inalbero in determinate situazioni e che non trattengo la reazione emotiva. Mi spengo poi in fretta e sono anche pronto a scusarmi, se il caso.

Il dolore

Dolore... celato«Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l'incartocciarsi della foglia riarsa,
era il cavallo stramazzato»
.
(Eugenio Montale)
Nel viaggio attraverso le emozioni mi imbatto nel lato scuro, quello che tutti vorremmo evitare. Mi riferisci a quell'intrico costituito da "tristezza", "dolore", "sofferenza".
Mai come in questo periodo ne abbiamo vissuti molti aspetti, al di là della ordinarietà.
La pandemia è stato un pozzo profondo in cui siamo precipitati, stentando a risalire verso la luce. La tristezza ha invaso le nostre vite, colpire nella quotidianità con un cambio repentino, che ha mutato lo scenario. Penso alla malattia, che ha creato appunto dolore e sofferenza e quel senso di apprensione che si è riversato su di noi come una patina.

La paura

Una rappresentazione della paura...Dice Elias Canetti: «Non c'è sentimento che cresca più rigoglioso della paura, e saremmo davvero ben povera cosa senza le paure che abbiamo patito. E' una tendenza caratteristica degli esseri umani esporsi continuamente alla paura. Le nostre paure non vanno mai perdute, anche se i loro nascondigli sono misteriosi. Forse, di tutte le cose del mondo, nulla si evolve e si trasforma meno della paura».
Già, è davvero così e questa emozione va davvero adoperata al plurale, "paure". Ogni età ha le sue paure. Se penso a quando ero bambino, credo che sia capitato a molti, era la notte il momento in cui, almeno prima di addormentarmi, ci si distaccava dal giorno con qualche apprensione. Nella mia cameretta volevo che gli armadi fossero chiusi e le coperte ben strette. Avevo come molti un pupazzo "Ciccio" che mi faceva compagnia.

La gioia

Un esempio di gioia...Anche oggi irrompono le emozioni e lo faccio con più facilità, perché mi ci immedesimo. Ho sempre pensato quanto sia importante fare il pieno dei momenti lieti della vita. Mi è già capitato di attingere a questi in certe occasioni meno piacevoli. Penso a quando si è persa una persona cara, che ci torna dal passato e resta con noi per sempre.
Quelle emozioni che ci riempiono il cuore. Su "Riza" di Raffaele Morelli c'è una spiegazione del legame del cuore con emozioni e sentimenti: "Si può affermare che il corpo "pulsa" e vive al suo ritmo, quasi a dire che la vibrazione cardiaca contiene il segreto della vita. Il cuore è la pompa meccanica del corpo, ma anche la "centralina" dei sentimenti. Quasi tutte le culture tradizionali attribuiscono al cuore il significato di centro simbolico dell'affettività».

L'amore

I classici innamorati di PeynetNel corso del mio viaggio attraverso le emozioni, mi imbatto in una spiegazione scientifica alla quale mi inchino con rispetto: "Mentre le emozioni hanno origine soprattutto nel sistema limbico e nella parte più primitiva del cervello, i sentimenti appartengono al lobo frontale. In altre parole, i sentimenti sono frutto del pensiero astratto, invece le emozioni sono innate e geneticamente determinate in quanto frutto dell'evoluzione".
Per carità, sono gli esperti a confermare il rischio di confondere le due cose, che per me restano, parlando quest'oggi di "amore", abbastanza difficili da distinguere per mie manchevolezze.
Per me, infatti, l'Amore (azzardo la maiuscola) è davvero un motore che fa girare la mia vita. Parte, almeno così immagino, dall'amor proprio e si dilata in quel viaggio che è la nostra vita sin dal concepimento, che dovrebbe essere un atto d'amore, sino all'ultimo respiro che dovrebbe suscitare l'amore degli altri se ne abbiamo avuto diritto.

Lo stupore

La sorpresa di due bimbiL'emozione della "sorpresa" è una straordinaria scarica di adrenalina, che al posto di allertarci per un pericolo incombente diffonde il suo calore e stimola la nostra attenzione in favore della "meraviglia".
Ecco, "meraviglia" mi piace molto, ha un che di fiabesco e favoloso. L'Etimologico ne ricorda i significati: "motivo di ammirazione; reazione di stupore o di sorpresa. Formazione romanza di origine latina: latino "mirabĭlĭa, cose straordinarie, sorprendenti", nome plurale reinterpretato come femminile singolare dell'aggettivo "mirabĭlis -e, straordinario, sorprendente", derivato di "mirāri, meravigliarsi". Segue l'elenco nelle varie lingue: francese "merveille", occitano "meravelha", catalano "meravella", spagnolo "maravilla", portoghese maravilha". Ricorderei anche l'inglese "marvelous".
Ricordo Platone: «La meraviglia è propria della natura del filosofo; e la filosofia non si origina altro che dallo stupore».

Il disgusto

Il disgusto secondo 'Pixar'Ci sono emozioni che ci scuotono e di cui è bene tenere conto nella vita, che non è solo rosa e fiori. D'altra parte la nostra vita è la nostra vita. Come diceva Oriana Fallaci: «La Vita non è uno spettacolo muto o in bianco e nero. E' un arcobaleno inesauribile di colori, un concerto interminabile di rumori, un caos fantasmagorico di voci e di volti, di creature le cui azioni si intrecciano o si sovrappongono per tessere la catena di eventi che determinano il nostro personale destino».
Per cui nel caos ci sono anche il disgusto, il disprezzo, il ribrezzo, lo schifo. Non fa piacere, ma è così e credo che a tutti sia capitato di provarne il gusto amaro che determino, che è dovuto a diverse ragioni e ciascuno ha le sue. Nel mio caso, nella declinazione di queste emozioni, quel che più mi ha sempre colpito sono state due cose. Una di ordine generale sono i terribili comportamenti di cui siamo capaci noi esseri umani e la seconda, più intima, sono le delusioni derivanti dalle amicizie tradite, specie in politica.

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