Ormai mi sono abituato a certi scenari della politica valdostana e cioè alla presenza di "manovratori" o presunti tali che, con una certa periodicità, suggeriscono a "giornalisti amici" scenari suggestivi su Caio o su Sempronio nella logica di tenere tutto in fibrillazione. Così nascono casi, alimentati da dietro le quinte, che rasentano talvolta il grottesco. Basterebbe informarsi con gli interessati per avere risposte, ma con il retroscenismo alla fine si può dire quel che si vuole, anche se deforma la realtà dei fatti.
Un'attività apparentemente giocosa di chi vuole "contare" e dunque gonfia o sgonfia situazioni, ispirando articoletti in cui trasforma le cose a proprio piacimento, mischiando fatti e commenti. Si potrebbe trattare di un puro divertissement, quasi dopolavoristico, se non fosse che questo rumore di fondo infastidisce e crea ambiguità che sorgono da ricostruzioni fantasiose e pettegolezzi petulanti.
Spiace doverlo segnalare ed aggiungere che le difficoltà attuali, in una situazione piena di incertezze dovute alla pandemia con un mare di problemi seri da risolvere, non consente sussurri e grida di chi vuole solo disturbare e buttare tutto in caciara.