November 2020

Coprifuoco

Ad Aosta, piazza Chanoux desertaRicevo molti messaggi, anche i più strani, su questa storia del virus, che ho indagato in una lunga serie radiofonica nella prima fase della malattia, quella in cui eravamo tutti alla ricerca di qualche certezza. Ora non la osservo più da giornalista, ma da decisore di alcune parti del vasto e complesso puzzle della malattia. Ora si è sospesi in attesa di capire quanto avverrà rispetto al momento attuale denso di attese e vorrei oggi prendere da lontano il soggetto.
L'incendio nel passato, anche nei paesi della Valle d'Aosta, era un incubo e bastava poco - con il fuoco vivo nelle case - a creare autentici disastri. Ricordo di aver letto come l'arrivo delle assicurazioni antincendio avesse fatto tirare un sospiro di sollievo.
Ci pensavo rispetto all'uso di questa parola antica che è "coprifuoco", adoperata in queste ore per il blocco che costringe a casa anche da noi dalle ore 21 alle 5 per evitare i contagi in un momento in cui la ripresa della pandemia pare superiore ad ogni previsione. Con buona pace di alcuni imbecilli che agitano un complotto dei poteri forti per privarci della notte, questa misura, per prima adottata in Francia, mira ad evitare che specie i giovani continuino ad incontrarsi al di fuori degli esercizi pubblici chiusi alle ore 18.

La frattura sociale

Bisogna tenere compatta e solidale la società valdostana in questo tornante decisivo rappresentato dalla crisi economica al tempo del "covid-19", che è emergenza sanitaria serie e pericolosa.
Come nel resto d'Europa esiste, accentuato da noi da una forte presenza del settore pubblico e para pubblico, il rischio di una frattura nella società fra chi ha il posto pubblico garantito e chi, imprenditore o dipendente del settore privato, si trova di fronte a difficoltà ed incertezze per un periodo gramo di cui oggi sfugge l'esatto orizzonte.
Interessante, a questo proposito, il quadro tracciato da Alessandro Barbano su "Huffpost".
Così esordisce: «Il vaso di coccio incrinato che era la società italiana, fino a ieri tenuto insieme con lo scotch, s'è spaccato. Diviso in due lungo una linea di faglia che da sempre lo attraversa. Di qui il pubblico, che resta al centro, di là il privato, che si allontana di una distanza spaventosa. Replicando a livello sociale quanto avviene su un piano biologico, non è stata la pandemia a dare il colpo di grazia al sistema, quanto la reazione autoimmune del sistema stesso alla pandemia, cioè le politiche di questi mesi per combatterne gli effetti».

Phubbing e asocialità

Una mamma in pieno 'phubbing'Giuro che mi darò più regole sull'uso del telefonino. Mi riferisco a questo strumento ormai indispensabile, penetrato nella mia vita quando ero trentenne e che piano piano, in modo avvolgente, è diventato un oggetto che porto con me come 5,9 miliardi di persone (giuro!).
Sappiamo bene che espleta tante funzioni utili in uno spazio ridotto: oltre al primigenio uso telefonico, è agenda, messaggistica varia, libreria fatta di app che servono a mille usi, tipo coltellino svizzero e soprattutto porta d'accesso all'infinito mondo del Web. Ora come non mai è indispensabile e lo si vede in modo plastico quando ci manca la connessione, muore la batteria o lo smartphone si rompe.
Fa specie pensate che saranno apparati legati all'intelligenza artificiale, integrati alla vista o al cervello, a fare le veci rafforzate del vecchio telefonino, che sembrerà tra pochi anni arcaico come i vecchi telefoni di casa o le cabine telefoniche ormai sparite.

La montagna ripopolata?

Luca Mercalli con la sua 'IoN' elettricaSu "Style" del "Corriere della Sera" trovo un articolo singolare dedicato al mio amico Luca Mercalli, che vale anche per presentare un suo nuovo libro, sapendo quanto Luca sia capace come scienziato a fare divulgazione.
Ma, prima di citarne i contenuti, sia chiaro che ci vuole un ragionamento. Già questa primavera ed ancor di più d'estate abbiamo notato la presenza in Valle d'Aosta di turisti diventati stanziali con il loro trasferimento da noi. Delle "colonie" che sembrano doversi rafforzare, perché - me lo hanno confermato i notai e lo si vede anche dalle iscrizioni in certe scuole - in questo momento sono ripartite le vendite immobiliari in Valle, specie in alcune località turistiche, che indicano come ci saranno spostamenti appositi sulla spinta del "covid-19". Ma sembrerebbe essere in prospettiva qualcosa di più strutturale: può la montagna essere attrattiva per il mondo di chi è in "smart working"?

Il DPCM vien di notte...

Giuseppe Conte anticipa al Senato i contenuti del nuovo DcpmE' arrivata poco prima della mezzanotte la firma del presidente del Consiglio Giuseppe Conte al "Dpcm" con le nuove misure anti-covid, che sarà in vigore dal 5 novembre al 3 dicembre. Perché questo debba avvenire a notte fonda non lo capirò mai, forse qualcuno pensa che «la notte porti consiglio». Purtroppo c'è poco da ironizzare sul metodo seguito anche questa volta sulla pelle di cittadini ed imprese in attesa di sapere bene cosa avverrà nella loro vita e aspettano l'editto di Palazzo Chigi.
Come cittadino, come politico e come amministratore e pure come giornalista trovo indegno di un Paese civile che ieri si sia dovuto rincorrere le bozze di questi "Dpcm" sino al testo definitivo che oggi sarà in Gazzetta Ufficiale. Per ore e ore ci sono state notizie varie, più o meno esatte, come se si volesse testare, nel più puro stile "grillino", la reazione dell'opinione pubblica.
Questo è un modo barbarico di normare, che alimenterà sempre più incomprensioni, sospetti e proteste e chi, me compreso, dovrà applicarne alcune parti per le scuole ed avrà poche ore per farlo nel cuore della settimana, e non sarà semplice.

La crisi del mito americano

Il confronto televisivo tra Donald Trump e Joe BidenSono cresciuto con il mito americano come tanti della mia generazione. Lo dico senza fil rouge. Sarà stata la vicinanza del dopoguerra, i film, la musica, i modi di vita, le mode e i costumi. Gli States erano i "Peanuts", i romanzieri, l'arrivo sulla luna, la saga Kennedy.
Poi ho studiato la loro storia, grandiosa e meschina, ed anche il federalismo, che è alla base di certe libertà. Certamente una società fra mille contraddizioni e tanta violenza ma sempre in movimento a creare novità e ad indicare strade.
Per quattro anni abbiamo vissuto questa epoca di Donald Trump, che ha fatto rimpiangere persino Ronald Reagan, che ha messo addosso una tristezza per gli States, come un carillon dal suono brillante che dapprima perde il ritmo e infine si ferma.

Via la malinconia

Una panchina piena di foglie seccheUna specie di pesante cappa grava sulle nostre teste e si potrebbe usare, anche per la minaccia della malattia che colpisce attorno a noi con crudezza, l'immagine plastica della "spada di Damocle".
I meno giovani ricorderanno i versi di una vecchia canzone di Ornella Vanoni, che fotografa di tanto in tanto le mie giornate: «E' uno di quei giorni che ti prende la malinconia, che fino a sera non ti lascia più».
Capita di questi tempi, qualunque cosa si faccia in questa nostra comunità valdostana, e non è solo una questione chiusa al nostro interno, ma si dilata sino al mondo intero con la ferocia di una pandemia che ha cambiato molte cose. La "zona rossa" in cui è caduta la Valle d'Aosta è un ritornello di fatto al "confinamento" ed è un investimento sgradevole per ridurre i contagi. L'altro giorno ho vissuto il personale paradosso di ritirare il nuovo passaporto, perché il vecchio era scaduto e pensare, appunto, che chissà quando mai lo adopererò!

Nervi saldi, ma...

Io con il presidente Erik Lavevaz ed il collega Roberto Barmasse alla conferenza stampa di venerdì 6 novembreOggi sarò sintetico. Scrivo ogni giorno da tanti anni, ma in queste ore non ho avuto tempo, perché capita - senza darmi delle arie - di trovarmi a compartecipare alla soluzione di alcuni problemi complessi in queste emergenze incalzanti, con malati che aumentano ed una certa preoccupazione personale, quando ti accorgi di quante siano le persone contagiate che conosci. Non era così nella prima ondata.
Strana atmosfera di attesa in cui si mischiano tanti sentimenti con un certo disagio per troppi che polemizzano in momenti delicati e spiego il perché. Studiare i "Dpcm" che chiamerei "contiani" è un esercizio interessante per chi si sia occupato, nella vita, della necessità di chiarezza del linguaggio giuridico, considerato un punto cardine a difesa del Diritto.

Torna l'antiregionalismo

La deputata valdostana Elisa TripodiBisogna sempre cercare di annusare l'aria dei tempi per capire come vadano le cose ed il miglior modo per farlo è quello di seguire il flusso delle informazioni e dare all'insieme una logica. Mai come in queste ore sono tanti gli esponenti governativi ed i loro sostenitori a convergere su di un punto. E' un crescendo utile per creare le condizioni per agire.
Apro una parentesi, che mi serve per spiegarmi meglio, ricordando l'espressione "capro espiatorio". Ci si riferisce all'animale impiegato nei riti ebraici compiuti il giorno dell'espiazione. Per domandare, appunto, il perdono dei peccati compiuti, il sommo sacerdote caricava tutte le colpe del popolo su un capro, che veniva poi ucciso.
Ebbene, nella scalcinata Repubblica Italiana tutte le colpe di certi inetti che hanno gestito da Roma l'emergenza sanitaria e le sue conseguenze saranno scaricate sulle Regioni, trasformate in "capro espiatorio" attraverso la solita riforma liberticida antiregionalista già annunciata, immagino sulle ceneri della riforma Boschi-Renzi, stroncata al referendum confermativo. Lo Stato centrale si vuole ergere a giudice e scarica le malefatte sulla democrazia locale nella logica di cercare di togliere ai territori poteri e competenze.

Pantere grigie (grisonniers)

Joe Biden, nuovo Presidente degli Stati Uniti, con la vice Kamala HarrisJoe Biden, 77 anni, è la rivincita delle pantere grigie o come si dice nel bourg di Aosta dei "grisonniers" e ciò vale contro ogni tentativo di considerare le persone anziane come anime perse.
Capisco come il nuovo Presidente degli Stati Uniti e lo sconfitto Donald Trump (74 anni) possano essere anche, all'inverso, segno di un establishment americano troppo statico e senza ricambio in una società che invecchia, ma è anche il segno che l'esperienza non è acqua. Anche se, oggettivamente, l'ideale è il mix tra vecchio e nuovo e la vice-Presidenza al femminile alla Casa Bianca della afroasiatica cinquantasettenne Kamala Harris è un segnale.
Ci riflettevo in questi tempi, in una Valle come la nostra, dove la crisi demografica e l'allungata possibilità di vita (che risulterà ridotta per la pandemia in corso) aumentano la componente anziana e l'età media della popolazione con punte di nonagenari e centenari. Grandi anziani colpiti con spietatezza dal virus e per i quali bisogna avere massima attenzione per la loro fragilità di fronte all'aggressività del "covid-19".

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