Bisogna tenere compatta e solidale la società valdostana in questo tornante decisivo rappresentato dalla crisi economica al tempo del "covid-19", che è emergenza sanitaria serie e pericolosa.
Come nel resto d'Europa esiste, accentuato da noi da una forte presenza del settore pubblico e para pubblico, il rischio di una frattura nella società fra chi ha il posto pubblico garantito e chi, imprenditore o dipendente del settore privato, si trova di fronte a difficoltà ed incertezze per un periodo gramo di cui oggi sfugge l'esatto orizzonte.
Interessante, a questo proposito, il quadro tracciato da Alessandro Barbano su "Huffpost".
Così esordisce: «Il vaso di coccio incrinato che era la società italiana, fino a ieri tenuto insieme con lo scotch, s'è spaccato. Diviso in due lungo una linea di faglia che da sempre lo attraversa. Di qui il pubblico, che resta al centro, di là il privato, che si allontana di una distanza spaventosa. Replicando a livello sociale quanto avviene su un piano biologico, non è stata la pandemia a dare il colpo di grazia al sistema, quanto la reazione autoimmune del sistema stesso alla pandemia, cioè le politiche di questi mesi per combatterne gli effetti».