Scrive Enrico Marcoz, giornalista che di montagna se ne intende, sul "Corriere della Sera": «Una massa di ghiaccio di oltre 500 mila metri cubi, poco più grande del Duomo di Milano, che incombe sulla val Ferret, a una manciata di chilometri da Courmayeur. A causa degli sbalzi di temperatura degli ultimi giorni il ghiacciaio di Planpincieux, sotto le Grandes Jorasses (massiccio del Monte Bianco), torna ad essere una minaccia dopo la paura dello scorso anno».
Torna così in scena, ai piedi della montagna più alta d'Europa (meglio sarebbe dire dell'Unione europea, precisano i geografi), un tormentone dell'estate, che ruota attorno al «cade, non cade». Sino a pochi mesi fa avevo capito che si era stabilizzato, a dimostrazione che anche la Scienza è mobile, ma ora il caldo rende di nuovo rischiosa la zona sottostante e riparte la macchina della drammatizzazione.