Vent'anni fa, di questi tempi, entravo al Parlamento europeo. Era la prima volta ed è rimasta tale che un valdostano ci riusciva con il meccanismo dell'apparentamento e fu una grande emozione. Mi trovai a sostituire Massimo Cacciari, che lasciò il seggio, un anno dopo le elezioni. In realtà se Antonio Di Pietro, anche lui nella lista dei "Democratici", avesse optato per il Sud sarei entrato subito, ma l'ex magistrato scelse di far entrare al Sud Pietro Mennea, il famoso sprinter.
Ci rimasi male che questo non fosse avvenuto, ma mi permise l'esperienza di Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nel Governo "D'Alema bis". Poi, quando si profilò l'esperienza europea, a dimostrazione dei casi della vita, fu il nuovo premier Giuliano Amato prospettarmi il ruolo di ministro delle Regioni, ma a quel punto non avrei certo potuto rinunciare al seggio di parlamentare europeo.