Si apre qualcosa da domani, in quella "fase 2" che è poi una "fase uno e mezzo", come si dice per ridere per non piangere in un guazzabuglio di notizie contrastanti, su cui spicca il "congiunto" visitabile tirato come un elastico nella spassosa interpretazione di Palazzo Chigi.
In parte lo si capisce: la pandemia ha dimostrato tutte le nostre debolezze e in politica «il re è nudo», come non mai. Anche se è difficile dividere vincitori e vinti, in una sconfitta collettiva, sperando che lo sconfitto alla fine sia lui, il "coronavirus", che si riproduce sulle nostre spalle.
Per altro in politica è sempre meglio decidere che mai decidere o farlo in sistematico ritardo. Con il senno di poi, che non è sempre un male, distingueremo meglio, anche in Valle d'Aosta, il grano dalla pula.